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Tenute idrauliche per assi: geniale invenzione – elevata sicurezza

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Tenute idrauliche per assi: geniale invenzione – elevata sicurezza

Tenute idrauliche per assiChi ha posseduto o chi è ancora il fortunato armatore di una barca con trasmissioni in linea d’asse conosce benissimo i noiosi problemi che sovente creano le baderne, cioè quel sistema che deve essere spesso regolato per fare in modo che l’acqua di mare non entri nella sentina del vano motori.

Un particolare non di poco conto se consideriamo che in caso non venga effettuata la regolazione detta per un certo tempo, le baderne che altro non sono delle trecce particolari imbevute di grasso che hanno bisogno di essere regolate man mano che si consumano per effetto della tenuta idraulica e dell’attrito generato dalla rotazione degli assi negli astucci.

Trasmissioni in linea d’asse

Ma analizziamo quali sono i problemi che generano questo sistema che è in uso da oltre duecento anni sulle barche con trasmissioni in linea d’asse:

  • posizionamento spesso in punti a ridotto accesso e con notevoli difficoltà di movimento dell’operatore
  • Gocciolamento che è quasi fisso e che fa accumulare acqua salata in sentina
  • Se per lungo tempo si lascia la barca all’ormeggio senza controllo con forte gocciolamento la barca può affondare
  • Grave ed improvviso cedimento di una baderna per cattiva manutenzione durante la navigazione che nei casi più seri può portare al naufragio di una imbarcazione, con tutti i gravissimi pericoli annessi
  • Consumo degli assi in modo anche non simmetrico che comporta un notevole e pericoloso gocciolamento
  • Capacità tecniche di chi è preposto a tale manutenzione e regolazione delle baderne

Purtroppo esistono tante barche che vediamo ormeggiate o in navigazione, apparentemente anche belle, ma quando si aprono i vani motori ed si guardano gli impianti mi capita spesso di incazzarmi non poco perché sono costretto a vedere delle cose mostruose e ce l’ho apertamente ed in modo deciso con tecnici ed ingegneri o pseudo tali che hanno realizzato installazioni di impianti e quant’altro in modo assolutamente inadeguato e fuori da ogni logica tecnicamente valida.

Non vorrei polemizzare e data la situazione delle nostre Università devo per forza aprire una breve parentesi in merito, perché ci sono problemi dovuti all’Istruzione Superiore che è rimasta al palo e dove programmi e studi specifici del settore di riferimento dovrebbero essere aggiornati all’evolversi del passo tecnologico di aziende valide e serie che che vanno avanti introducendo innovazione come nel caso specifico di cui tratterò nelle righe.

Non spetta a me giudicare, ci mancherebbe, ma le Università Italiane nelle discipline specifiche di riferimento devono uscire fuori da quei vecchi schemi che si basano su principi di formazione culturale non attinenti ai tempi odierni e dove, purtroppo, vi è una prevalenza clientelare di quella matrice politica vecchia e distruttiva molto odiosa che deve essere cancellata per sempre sostituendo per limiti di età raggiunti alla quiescenza, con nuovi docenti preparati ad hoc e proiettati verso un serio rinnovamento. distruggendo quei concetti arcaici inaccettabili, lontani anni luce dall’attuale realtà.

Supporto per asse d’elica su cuscinetti volventi a tenuta stagna 100%, – auto centrante e auto-orientabile

L’università deve cambiare metodo introducendo, oltre ai corsi specifici previsti per ogni specializzazione, anche un percorso formativo svolto in stretta collaborazione con le aziende leader del settore, in modo da avvicinare i prossimi laureandi a quelle che sono le realtà del mercato, della ricerca ecc. uscendo da quell’isolamento che non crea nulla di buono per i nuovi laureati del settore, visti dal mondo del lavoro come non correttamente formati come a loro servono.

Occorrono più risorse da parte di governi che attualmente sono proiettati verso altri interessi.. dimenticando che i giovani sono il futuro di una nazione e se sono colti e ben preparati, ne avranno vantaggio loro stessi ed il paese!

Supporto asse auto allineante

Supporto asse auto allineante

Le baderne hanno il difetto che nel momento in cui si registrano non gocciolano più, ma basta mettere in moto e far girare l’asse che quella registrazione va a farsi benedire e quando l’asse si ferma inizia di nuovo a gocciolare, al principio lentamente, poi successivamente sempre più, fino a quando si rende necessaria una ulteriore regolazione e la storia continua all’infinito, fino a quando si è consumata la baderna ed anche l’asse e vanno sostituiti entrambi con un costo non certamente da poco per l’armatore.

Sono non pochi i casi in cui si sono viste nei porti barche semi affondate per la cattiva tenuta di una baderna a causa di una scarso controllo delle baderne o di una cattiva regolazione e le conseguenze sono disastrose.

Tuttavia, qualche anno fa l’ing. Antonio Pedone ed il figlio Angelo hanno creato il nuovo sistema di idrotenuta oleodinamica degli assi elica brevettato.

Sistema idrotenuta oleodinamica assi elica

Sistema Idrotenuta Oleodinamica Ts per linee d'asse

Sistema Idrotenuta Oleodinamica Ts per linee d’asse

Questo sistema idraulico di tenuta degli assi sostituisce totalmente e per sempre il vecchio premistoppa ed esso non si limita ad impedire che l’acqua entri in sentina, ma consente agli assi di lavorare a lungo ed in grande sicurezza, visto che non si consumano e garantiscono anche una grande sicurezza, oltre ad essere molto affidabile nel tempo.

Questa innovativa tenuta idrotenuta degli assi fu ideata dall’ing. Antonio Pedone che rientrando con la sua barca in porto ebbe la sfortuna di incappare con una cima in un asse. Questo incidente apparentemente non grave, comportò un disassamento dell’albero motore di circa un centimetro, con cedimento della tenuta meccanica frontale.

Solo l’intervento di un bravo subacqueo fu determinante per il salvataggio della barca, riuscendo ad infilare del mastice tra l’asse deformato e l’astuccio, bloccando di fatto l’ingresso dell’acqua in sentina e riuscendo così a salvare la sua barca. Da questa esperienza maturò poi l’idea di creare qualche cosa di nuovo capace di risolvere l’annoso problema in modo efficace e definitivo.

Linea d'asse su cuscinetti - Ts

Linea d’asse su cuscinetti – Ts

Fu così che l’ing. Pedone, forte anche delle sue esperienze di oltre trenta di progettazione nel settore elettrochimico  ecc. in collaborazione con il figlio Angelo testarono insieme nel 1989 un primo sistema di tenuta oleodinamica, sperimentandolo sulla propria imbarcazione. L’invenzione ebbe una fase di sperimentazione con l’ausilio di altri tecnici, riuscendo a realizzare così un sistema valido ed innovativo con un test che ha avuto in più riprese la somma di 5.000 ore di lavoro in acqua di mare mischiata con sabbia e le piccole impurità che si trovano in mare.

Dopo questi lunghi test qualche anno dopo, nel 1996, furono realizzate, consegnate e montate queste nuove tenute idrauliche su barche prodotte da famose aziende del settore della nautica come la Italcraft, Cantieri di Sarnico, Cantieri del Golfo, Cantieri Riva. Da precisare che i cantieri del Golfo fecero una commessa per ben 50 unità militari Italiane e tenendo presente che le specifiche militari sono molto complesse ed esigenti, si può comprendere che il prodotto in questione è di notevole pregio.

Funzionamento delle tenute idrauliche assi  Technosystemes

Il principio di funzionamento della idrotenuta oleodinamica della Technosystemes  utilizza l’asse di rotazione dell’elica come se fosse una girante di una normale pompa, posto all’interno di un particolare cuscinetto esente da ingranaggi, membrane o parti comunque usuranti che ne ridurrebbero l’affidabilità e la durata.

Supporto asse autoallineante

Il concetto tecnico di questa tenuta idraulica innovativa e di grande affidabilità e lunga durata, non a caso scelta da enti militari per le loro unità che hanno bisogno di massima sicurezza, utilizzate sempre in condizioni estreme e gravose, la dice tutta sulla loro affidabilità. Infatti, “l’asse – pompa” funziona su tre direttrici creando una contro-pressione oleodinamica all’interno della tenuta che impedisce l’entrata dell’acqua di mare in sentina e la fuoriuscita dell’olio in mare, con una lubrificazione efficacissima che si traduce in scorrevolezza dell’asse, usura quasi inesistente, senza produzione di calore dovuto alla mancanza di attrito tra le parti in movimento ed un guadagno in numero di giri e riduzione dei consumi di carburante sia al minimo che agli alti regimi di rotazione degli assi, oltre all’autocentraggio che non si è costretti ad eseguire con alta precisione.

L’idrotenuta Ts sostituisce il premistoppa e tenute meccaniche senza bruciarsi anche in caso di otturamento della presa a mare. Non è soggetta alle rotture di soffietti spesso piccoli e manicotti di gomma inaffidabili.

Un altro pregio è la notevole resistenza al disaccoppiamento o decentramento dell’asse, con una forte resistenza agli agenti distruttivi di mare come la sabbia ed i denti di cane, con una elevata sicurezza anche in assenza di controlli e manutenzione. La casa costruttrice offre cinque anni di garanzia rinnovabili e questo la dice lunga sull’efficienza e la qualità di tale irrinunciabile strumento di sicurezza che non dovrebbe mancare su nessuna barca.

 Un particolare molto importante spesso sottovalutato:

Quando le tenute idrauliche degli assi non funzionano sappiamo bene che a goccia a goccia consentono all’acqua di mare di entrare in sentina e questo è un elemento negativo, poiché è ricca di sale che evaporando per effetto della temperatura in sala motori, spesso produce alta umidità e corrosione specialmente sulle parti metalliche non protette adeguatamente o che comunque si corrodere egualmente, nonostante la protezione anti corrosiva sia stata eseguita adeguatamente.

Questo è un particolare molto importante da non sottovalutare perché la corrosione dei metalli comporta usura, sudiciume, riduzione della sicurezza, cattivo odore ecc.. Tuttavia, questi fenomeni dannosi con le tenute Ts si riescono ad eliminare.

Come montare il sistema di Idrotenuta Oleodinamico adeguato sulla propria barca

Per montare questo sistema di cui detto sulla vostra barca è sufficiente accedere al sito di riferimento della Rexmar e nell’apposita sezione potete prendere contatti direttamente, oppure scegliere nelle offerte per i vari tipi di trasmissione quella adatta al vostro caso. Comunque, anche per chi è pratico conviene sempre contattare i tecnici che vi consiglieranno per la scelta adeguata alla Vs. barca.

Conclusioni:

Consiglio ai possessori di imbarcazioni in cui si può istallare questo sistema di tenuta idraulica oleodinamico degli assi di montarlo assolutamente e si accorgeranno dei grandi vantaggi che esso offre e soprattutto della sicurezza che offre, estremamente importante e da non sottovalutare.

Diversi cantieri di importanza internazionale come Azimut – Benetti, Canados, Cranchi, C.R.N., Ferretti, Fincantieri, Rizzardi,  Sciallino montano di serie questa applicazione che risponde anche a norme militari molto severe.

Infine, i costi variano evidentemente a seconda delle applicazioni e quindi delle dimensioni delle unità ed alle relative dimensioni. Tuttavia, i costi sono contenuti e se si pensa al miglioramento di importanza rilevante della sicurezza a bordo  della propria unità, questi sono costi indispensabili.

I disegni  e le foto pubblicate nel presente articolo sono stati tratti dal sito di riferimento della Rexmar di Cogoleto (GE) che ringraziamo per la cortesia.

 

Nautica e barche d'epoca - Altomareblu - con il Registro Storico Internazionale Carene di Renato “Sonny” Levi


S&S “Windblwn” Sloop – Sparkman & Stephens – in vendita – barca storica del 1946

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S&S “Windblwn” Sloop – Sparkman & Stephens – in vendita – barca storica del 1946

Vendesi Sloop a vela “Epoca S&S”

“Windblwn” (bandiera italiana), con motore aux

  • Costruttore: SPARKMAN & STEPHENS Inc.
  • Cantieri: HENRY B. NEVINS Inc.

Appartenuta al NewYork Club e vincitrice della Commodor’s Cup (classe C) anno 1951.

Vendesi Sloop a vela d'epoca Epoca S&S "Windblwn" Vendesi Sloop a vela d'epoca Epoca S&S "Windblwn"
Vendesi Sloop a vela d'epoca Epoca S&S "Windblwn" Vendesi Sloop a vela d'epoca Epoca S&S "Windblwn"

Vendesi Sloop a vela d'epoca Epoca S&S "Windblwn"

 

Dati di targa:

  • barca d’epoca:  S&S “Windblwn” – bandiera italiana
  • tipo unità: Sloop a vela
  • costruttore: Sparkman & Stephens
  • cantieri: Henry B.Nevins Inc.
  • anno di costruzione: 1946
  • lungh. f.t.: 11,58 m (39′ 7″)
  • largh. f.t.: 3,38 m
  • materiale di costruzione: doppio fasciame in legno
  • stazza lorda: 16,19 tonn.
  • dislocamento: 10,36 tonn.
  • superficie velica: 92,86 mq.
  • motore: Nanni Diesel modello N. 4,50 – anno costruzione: febbr. 2007 (semi nuovo)
  • Note storiche: Appartenuta al New York Club e vincitrice della Commodor’s Cup (classe C) anno 1951 – vedi foto tratta dall’annuario New York Club di seguito pubblicato
Vendesi Sloop a vela d'epoca Epoca S&S "Windblwn" Vendesi Sloop a vela d'epoca Epoca S&S "Windblwn"

 

Per contatti: Sig. Giuseppe tel.: 0034657706132

 

Nautica e barche d'epoca - Altomareblu - con il Registro Storico Internazionale Carene di Renato “Sonny” Levi

Nazca di Renato “Sonny” Levi in un racconto di Stuart Ashby

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Nazca di Renato “Sonny” Levi in un racconto di Stuart Ashby

Nazca Levi –  foto Rupert Richardson – 12 nov 1980 –  in partenza per l’isola di Capri – Italy

Lungo 55 piedi, Nazca era la barca più lunga costruita dal cantiere Elephant Boat Yard di Bursledonin quel periodo, sul fiume Hamble, vicino a Southampton, . Il capannone dove è stata costruita era lungo solo 60 piedi, quindi si doveva risparmiare spazio in carena ed alla poppa! A causa dello spazio limitato, Nazca è stato costruito in posizione inclinata, il che significava tanto lavoro in più per assemblare lo scafo.

Dati di Targa barca classica NAZCA:

  • Lunghezza ft.: 16,92 m
  • Lunghezza al galleggiamento: 13,90 m
  • Larghezza max.: 4,8 m
  • Larghezza allo spigolo: 4 m
  • Immersione: 0,83 m
  • Diedro allo specchio di poppa: 22  1/2°
  • Peso: 18 tonnellate
  • Motori: Stewart + Stevenson V8 – 92 TI 650 HP
  • Velocità: 32 nodi

Barca classica Nazca Levi – Rupert Richardson

Le tavole della carena erano undicimila segmenti in cedro rosso brasiliano che furono assemblate in quattro strati incrociati tra loro a 45° sovrapposti a freddo ed incollati con colla urea-formaldeide della Aerolite.

I longheroni centrali, che fanno anche da supporto motori, erano in mogano.

I ponti strutturali sono stati laminati in abete rosso. Le paratie strutturali, le traversine e le cabine erano di compensato marino. I correnti del ponte erano di spruce.

Le parti scatolate erano in compensato di teak.

Barca classica Nazca Levi – Rupert Richardson

Le parti componenti della chiglia sono state tutte rimosse per circa 6″ a 8″ da ciascun lato della giunzione e per una profondità di circa 1/4″ per effettuare una laminazione con stuoia in fibra di vetro intrecciata e con resina epossidica WEST.

Queste parti sono state anche laminate all’interno. Le parti scatolate erano in legno di abete e compensato marino e si estendevano fino alla traversa, laminati nello stesso modo.

Ricordo ancora che lavorai molte ore per laminare queste aree, in particolare nel vano sotto la parte poppiera!

Renato “Sonny” Levi barca classica Nazca – Foto: Rupert Richardson 11 Nov 1980

L’interno è stato allestito in ciliegio leggero con una finitura non lucida. Will Hall, produttore di mobili e cognato di Tom Richardson, su indicazione specifica ha realizzato le parti in legno che sono state poi unite da John Chalcraft, un artigiano altamente qualificazioto, che aveva fatto apprendistato presso la vecchia ditta “Camper e Nicholson” – cortile a William St, Northam, Southampton.

Lo scafo, il ponte in legno e la sovrastruttura erano tutti rivestiti in WEST (resina epossidica) prima di dipingerla. Il colore della scafo era il “glassa britannico Blue”.

A causa dell’inclinazione degli alberi di trasmissione, i fori per i passaggio degli astucci erano lunghi e venivano fissati in maniera tradizionale con un foro pilota lungo (2-3 m, come mi ricordo) e poi con una barra di taglio appositamente realizzata, finché non è stato raggiunto il foro di diametro corretto per il passaggio dell’astuccio.

Il raggiungimento di un accurato allineamento di un taglio così lungo è fondamentale per le prestazioni della barca e richiede un esperto carpentiere. Il lavoro è stato affidato a Harold Aldridge, con i suoi cinquanta anni, oltre agli apprendisti Camper e Nicholson.

Nelle foto pubblicate si può vedere la finitura eccezionale dello scafo. Ciò è stato raggiunto con un’accurata esecuzione durante la fase di costruzione, seguita da preparazione e pitturazione qualificata.

Poiché ogni strato di appendice è stato montato, levigato a mano e controllato ad occhio, pianificando e poi levigando con lunghe tavole utilizzate a due mani e con vari strati di carta abrasiva a grana grossa sovrapposti e fissati alle estremità.

L’omogeneità della superficie di ogni strato è controllata dai costruttori di barche che lavorano a mano sulla superficie per assicurare che le irregolarità invisibili all’occhio siano state incollate. Quando questo processo è completo, viene montato lo strato successivo.

La levigatura è impegnativa ed affascinante. Se eseguita da esperti costruttori di barche, pone le basi per un’ottima finitura delle imbarcazioni.

Infine, sottocopertura è richiesto lo stesso livello di abilità e cura nella pitturazione. Il cantiere navale Elephant era fortunato ad impiegare Henry Biggs, un pittore esperto di yacht negli anni cinquanta, che aveva svolto il suo apprendistato sul fiume Hamble. È stato assistito da Adrian Murrey che in seguito ha continuato a dipingere yacht sul Hamble.

Barca Levi, Nazca e tutti i tecnici che hanno partecipato alla sua costruzione

Gli uomini che hanno lavorato il Nazca erano:

  • Richard Langton
  • Glen Murrey
  • Stuart Ashby
  • Jim Lucey
  • Will Hall
  • John Chalcraft
  • David Heritage
  • Alastair Garland
  • Harold Aldridge
  • Henry Biggs
  • Steve Cole
  • Rupert Richardson
  • John Richardson
  • Adrian Murrey e Bob Gibson.

Nazca

Il proprietario di Nazca, Kevin Cooper, ha presentato tutto il personale del cantiere navale Elephant Boat Yard di Bursledon sul fiume Hamble vicino a Southampton con un cestino di peltro su cui era scritto ‘Nazca 1980’.

Renato “Sonny” Levi ha visitato il cantiere mentre Nazca era in costruzione e ricordo la qualità ed il dettaglio dei suoi piani di costruzione. Le immagini mostrano la pura eleganza funzionale del suo design.

Ho lasciato l’Elephant Shipyard circa 18 mesi dopo la costruzione di Nazca, ma vedo che stanno ancora costruendo e ripristinando barche in legno e molti degli uomini che hanno costruito Nazca stanno ancora lavorando.

Stuart Ashby

Crediti
AltoMareBlu ringrazia Stuart Ashby per le foto e le notizie del NAZCA e le foto risalenti al momento della sua costruzione ed alla partenza per l’isola di Capri come prima meta di navigazione, consentendoci di aggiornare l’archivio storico di questa splendida unità progettata da Renato “Sonny” Levi

Crediti: Le fotografie da ‘Nazca 1 a ‘Nazca 5 sono state originariamente scattate da Rupert Richardson (che, credo, ha anche scattato le fotografie presenti su AltoMareBlu), le altre tre foto le ho scansionate da  riviste e quindi stampate. Purtroppo il colore si è alterato nel corso degli anni. (le foto pubblicate in questo articolo sono state restaurate da Alessandro Vitale AltoMareBlu.

Nazca di Renato “Sonny” Levi – (English)

At 55 ft LOA, Nazca was the longest vessel to be built at the Elephant Boatyard up to that time. The building-shed was only about 60 ft long, so there was very little room to spare at the bow and stern ! Because of the restricted space, Nazca was built upright, which meant a lot of overhead work when we were planking and fairing the hull.

Hull planking was Brazilian Cedar, 4 skins, cold-moulded with Aerolite urea-formaldehyde two-part glue. Centreline, shaft logs and spray rails were mahogany. Structural floors were laminated spruce. Structural bulkheads, transom and cabin soles were marine plywood. Deck beams were spruce. Decks were teak on plywood.

The keel, chine, stem, sheer and transom joints were all rebated for approximately 6″ to 8″ each side of the joint to a depth of approximately 1/4” to accept a laminate of woven-roving glassfibre mat and WEST epoxy resin. These joints were also laminated inside. The box-section spruce and marine plywood engine bed girders, which extended through the lazarette to the transom, were also laminated in the same way. I still remember spending a lot of hours laminating these areas and grinding them afterwards, particularly in the lazarette below the aft deck !

The interior was fitted out in figured light cherry with a non-gloss finish. Will Hall, a cabinet maker and brother-in-law to Tom Richardson, was brought in especially to make the joinery units and was later joined by John Chalcraft, a highly-skilled yacht joiner, who had been apprenticed at the old Camper and Nicholson’s yard at William St, Northam, Southampton.

The hull, plywood deck and superstructure were all coated in WEST before painting. Hull colour was International Britannia Blue, single-part gloss enamel.

Due to the shallow angle of the propellor shafts, the holes for the stern-tubes were long and were bored out in the traditional way, firstly by a pilot-hole bored with a long bit (2-3m, as I recall) and then with a specially made boring-bar with adjustable cutters. Several cuts were made with this boring-bar, the cutters being re-set to cut a slightly larger diameter with each cut, until the correct diameter hole for the stern-tube had been achieved. Achieving accurate alignment of such a long cut is crucial to the boat’s performance and requires an experienced boatbuilder. The work was entrusted to Harold Aldridge, then in his fifties, who had also been apprenticed at Camper and Nicholson’s.

In these photographs, the exceptional finish of the hull can be seen. This was achieved by accurate fairing-in during the building stage, followed by skilled preparation and painting. As each skin of planking was fitted, it was faired in by hand and eye, firstly by planing and then by sanding with long two-man sanding-boards using coarse-grit abrasive paper. The fairness of each skin is checked by the boatbuilders running their hands over the surface to ensure that irregularities invisible to the eye have been faired-in. When this process is complete, the next skin is fitted. Fairing-in is labour-intensive and painstaking but, if carried out by skilled boatbuilders, it lays the foundation for the ultimate yacht finish.

The final grain-filling, undercoating and glossing requires the same level of skill and care. The Elephant boatyard was fortunate at this time to employ Henry Biggs, a skilled yacht painter in his fifties, who had served his apprenticeship on the Hamble River. He was assisted by Adrian Murrey who later continued painting yachts on the Hamble.

The men who worked on Nazca were Richard Langton, Glen Murrey, Stuart Ashby, Jim Lucey, Will Hall, John Chalcraft, David Heritage, Alastair Garland, Harold Aldridge, Henry Biggs, Steve Cole, Rupert Richardson, John Richardson, Adrian Murrey and Bob Gibson.

Nazca’s owner, Kevin Cooper, presented all the Elephant boatyard staff with a pewter tankard inscribed ‘Nazca 1980’. Mine still sits on my window-cill to this day !

Mr. Levi visited the yard whilst Nazca was under construction and I remember the quality and detail of his building plans. The pictures show the sheer functional elegance of his design.

I left the Elephant Boatyard about 18 months after Nazca but I see that they are still building and restoring wooden boats and several of the men who built Nazca are still working there.

 

Nautica e barche d'epoca - Altomareblu - con il Registro Storico Internazionale Carene di Renato “Sonny” Levi

Partenocraft Synthesis – Pelleas di Renato “Sonny” Levi – oggi

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Partenocraft Synthesis – Pelleas di Renato “Sonny” Levi – oggi

Barca Classica Partenocraft Synthesis – Pelleas

Partenocraft Synthesis - Pelleas-in navigazione

Partenocraft Synthesis – Pelleas-in navigazione

Nel 2005 Altomareblu nacque su un’idea del pazzo che scrive e mio figlio Alessandro riuscendo a riunire alcuni “personaggi speciali” del mondo della motonautica mondiale che contavano e che con immenso dispiacere oggi in tanti non sono più tra noi e di cui sentiamo un silenzio assordante per la loro mancanza…

Mi riferisco al grande giornalista Antonio Soccol, ai progettisti Renato “Sonny” Levi, Franco Harrauer, GB Frare, Paolo Caliari… tutti miei amici personali.. Mica cosa da poco conoscere e frequentare personaggi di tale levatura culturale, tecnica e sensibilità da grandi marinai.

In questa “pazza idea” riuscimmo a coinvolgere perfino ufficiali della Gurdia Costiera come il Comandante Tito Mancini, che poi è divenuto un mio grande amico ed ho per lui un affetto ed una stima perchè prima di ogni cosa è un uomo ed un “marinaio eccezionale” con esperienze sul groppone uniche ed irripetibili.

Oltre ad aver svolto un servizio ricco di riconoscimenti importanti tra cui la Medaglia d’Oro al Valor di Marina per essere stato un membro dell’equipaggio della motovedetta CP 233 – Capitanerie di Porto, progettata da Renato Levi, che con mare 10 ed ai comandi dell’allora Comandante Telmon, oggi ammiraglio in congedo, riuscirono a salvare 23 marinai naufraghi della nave da trasporto “London Valour” affondata di fronte al porto di Genova il 9 aprile 1970, a causa di una violenta ed improvvisa libecciata… ma anche uomini di mare della Guardia di Finanza, che hanno raccontato attraverso le pagine di AltoMareBlu le loro esperienze in mare per la lotta al contrabbando di tutti i tipi e del traffico di esseri umani, tra cui ricordo l’appuntato di mare Maurizio Santo e Maurizio Mainardi, che con la sua collaborazione ed autorizzazione, abbiamo pubblicato su Altomareblu un suo libro intitolato “Stiamo inseguendo Mike Sierra“.. un libro on line con foto e filmati drammatici in allegato che solo una pubblicazione fatta sul web poteva garantire di così forte effetto ed impatto quasi reale, in cui sembra di essere presenti in momenti difficili della vita in mare di un finanziere ed a volte drammatici… e comunque orgoglioso ed onorato di avere amici come loro e vi assicuro personaggi veramente unici e straordinari.

Partenocraft Synthesis - Pelleas in navigazione Partenocraft Synthesis - Pelleas
Partenocraft Synthesis Partenocraft Synthesis

Non posso dimenticare l’Ammiraglio della Marina Militare, Vittorio di Sambuy, con il quale avevo un rapporto di amicizia e di conoscenze tecniche in comune veramente unico e che purtroppo non è più tra noi.

Altro personaggio e mio amico speciale, entrato in scena in un secondo momento e certamente anche lui un pilastro di Altomareblu, il Comandante Lino Mancini: grande studioso storico dei periodi particolari che hanno interessato la Marina Militare italiana durante la II Guerra Mondiale ed anche autore di un libro inedito intitolato: “Malta 2” la ricostruzione storica rivista e corretta, secondo testimonianze storiche ineccepibili del tragico intervento dei nostri incursori a Malta.. d altri articoli interessantissimi che si sono anche intrecciati con altri articoli storici e racconti di mare scritti su AMB in forma unica ed inedita, dall’arch. Franco Harrauer..

Insomma, una storia di uomini speciali che hanno ascoltato il nostro invito e ci hanno fornito testi, le immagini, foto e le storie di barche, di gare offshore, di mare e tanto altro, che abbiamo raccontato e pubblicato su AltoMareBlu in un insieme storico unico in tutto il web.

Tra tutte queste storie di personaggi speciali e storie di mare di ogni tipo, ovviamente la centralità assoluta l’hanno mantenuta determinare imbarcazioni e nello specifico voglio ricordare che molte unità che erano destinate alla demolizione, perchè chi le teneva non conosceva il loro valore storico.. ed invece pubblicando foto caratteristiche tecniche e tanti articoli dei cantieri che le avevano costruite, con disegni e quant’altro, si sono salvate ed hanno iniziato una seconda vita che ci auguriamo sia lunghissima.

Tra le tante barche che spesso segnaliamo ai nostri lettori essere in vendita ci fu, qualche anno fa, un Partenocraft Synthesis che era in vendita a Montecarlo di cui pubblicai un articolo in cui si rendeva noto che il suo armatore voleva cederla.. e dopo un po’ ecco che mi scrisse un appassionato pugliese doc di nome Franco, che mi chiedeva informazioni tecniche e quant’altro di tale barca, dicendo che voleva acquistarla…

Ovviamente, visto l’interesse quasi morboso e pressante, spigai tutto con altrettanta passione ecc… Insomma, alla fine il nostro amico pugliese comprò questa meravigliosa barca su cui andavano fatti determinati interventi di manutenzione per portarla al top della sua bellezza…

Sono rimasto in contatto con Franco che ogni tanto mi contattava per informarmi dei progressi dei vari interventi che stava svolgendo sulla sua barca e finalmente qualche giorno fa mi ha inviato le foto della barca pronta alla navigazione  e che pubblichiamo di seguito.

Partenocraft Synthesis - Pelleas Partenocraft Synthesis - Pelleas Partenocraft Synthesis - Pelleas  Partenocraft Synthesis - Pelleas
Partenocraft Synthesis - Pelleas Partenocraft Synthesis - Pelleas Partenocraft Synthesis  Partenocraft Synthesis

Bravo Franco e…

Buon vento con Partenocraft Synthesis “Pelleas”!

 

Nautica e barche d'epoca - Altomareblu - con il Registro Storico Internazionale Carene di Renato “Sonny” Levi

Italcraft Mini Drago Grisù in vendita – ultime foto

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Italcraft Mini Drago Grisù in vendita – ultime foto

Abbiamo già descritto le caratteristiche tecniche del Mini Drago – Italcraft progettato dall’ing. Renato “Sonny” Levi

Italcraft Mini Drago; imbarcazione con carena step-drive

Negli articoli indicati di seguito nei due link, di un restauro importante del Mini Drago – Grisù.

Successivamente dopo diversi anni che il suo armatore l’ha usata con soddisfazione, per variate esigenze personali e della famiglia ha deciso di passare ad una barca molto più spaziosa e comoda, nascendo quindi la necessità di vendere il suo Mini Drago divenuto ormai troppo piccolo per soddisfare le sopraggiunte necessità di famiglia e così la decisione di venderlo.

Decisione che è stata presa dopo un lungo meditare: la vendo, non la vendo… alla fine, non avendo nemmeno il tempo necessario per poter seguire e tenere in perfetto stato, come merita una “carena Levi”, la decisione è stata quella di porla in vendita e fare in modo che essa finisca nelle giuste mani di un armatore appassionato e che sia a conoscenza di avere tra le mani una barca storica di grande pregio e valore, sia per le sue caratteristiche tecnologiche di costruzione e sia per le scelte tecniche di progetto di assoluta avanguardia dovute alla rivoluzionaria matita e ad una mente inventiva vulcanica dell’ing. Renato “Sonny” Levi.

Uno dei più grandi progettisti al mondo di barche offshore, diporto, lavoro, vela ecc..

Mini Drago – Italcraft – “Grisù” – barca classica in vendita – Carena Levi

Nuove foto Italcraft Mini Drago Grisù

Mancavano le foto dell’Italcraft Mini Drago “Grisù” nelle condizioni attuali in cui si trova (foto del 13.10.2017) ed appena pervenute abbiamo provveduto a pubblicarle nel presente articolo riassuntivo della vita di questa barca da diporto speciale.

Dalle foto si nota che la barca è stata usata regolarmente, anche se necessita di un messa a punto generale in opera morta e carena. Lo stato generale appare buono ed occorrono vari interventi di ripristino e manutenzioni ordinarie necessari per fa ritornare la barca bella e splendente.

Barca classica Italcraft Mini Drago in vendita Barca classica Italcraft Mini Drago in vendita

Va precisato che la barca è completa di tutto il suo armamento ed i motori sono perfettamente funzionanti ed anche ad essi sarà necessario eseguire i normali interventi di manutenzione come cambio filtri olio motore e nafta, sostituzione olio motore, controllo scambiatori, cinghie alternatore ecc.. controllo batterie ed un controllo generale all’impianto elettrico, che non ha comunque problemi.

Barca classica Italcraft Mini Drago in vendita Barca classica Italcraft Mini Drago in vendita Barca classica Italcraft Mini Drago in vendita
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Tuttavia, l’ambiente salino in cui vive una barca ne consiglia sempre un controllo e basta un poco di pulizia di qualche contatto, una stretta di vite su qualche interruttore per navigare poi senza imprevisti e godendosi le vacanze..

Per ogni ulteriore domanda, mi potete contattare: Giacomo 324 90 22 129

 

Nautica e barche d'epoca - Altomareblu - con il Registro Storico Internazionale Carene di Renato “Sonny” Levi

Barca a vela storica Marie Galante in vendita ad Arenzano

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Barca a vela storica Marie Galante in vendita ad Arenzano

Barca a vela storica Marie Galante

DATI DI TARGA:

  • Costruttore: Cantieri di Sturla
  • Lunghezza max f..t.: 12 m
  • Larghezza max: 3,03 m
  • Motore: Perkins 93 cavalli 4000 cc.
  • Anno di costruzione: 1962
  • Anno di ed immatricolazione: 1962

MATERIALE COSTRUZIONE SCAFO:

  • Legno – opera morta pitturata in colore bianco
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INTERNI:

  • Cabina matrimoniale: a prua
  • Cabina doppia: a poppa
  • dinette: trasformabile
  • locale bagno con doccia
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Barca a vela storica Marie Galante in vendita ad Arenzano

STRUMENTAZIONE PER LA NAVIGAZIONE:

  • Bussola
  • Barometro, Orologio, Igrometro
  • Conta-miglia e log – Ecoscandaglio
  • VHF Ray Jefferson
  • Impianto per pilota automatico
  • G.P.S. portatile

STRUMENTI ATTREZZATURE DI BORDO – VARIE

  • Chiglia in piombo
  • Salpancore elettrico
  • Ancora e catena + ancora di rispetto
  • Cagnaro
  • Passerella
  • Scaletta
  • Cuscineria interna ed esterna
  • Pompa di sentina a mano ed elettrica
  • Cucina a 3 fuochi con forno
  • Pastecche/c.alto/c.basso/drizza/tangone legno
  • Tender:Gommone
  • Frigo Indel elettrico in dinette
  • Autoclave (acqua in pressione)
  • Acqua calda con boiler 220/motore
  • Impianto stereo con vari altoparlanti
  • Parabordi n. 6
  • Cime di ormeggio n. 2

PRINCIPALI INTERVENTI DI REFITTING ESEGUITI NEL 2013:

  • Sverniciatura resine
  • Falegnameria
  • Verniciatura resine bicomponenti e finitura
  • Pitturazione tuga
  • Carteggiatura ponte
  • Sigillatura Vetri con Gomma SIKAFLEX
  • Sostituzione crocette e diamante
  • Idropulizia della carena
  • Carteggiatura della carena, preparazione e carenamento con due mani antivegetativa
  • Preparazione elica con metal primer e antivegetativo velox
  • Sostituzione zinchi
  • Controllo interni imbarcazione e interventi varie
  • Sostituzione n°2 batterie
  • Smontaggio e sostituzione della linea d’asse e porta elica
  • Sostituzione boccole e passascafo asse elica
  • Aggiunta ingrassatore asse
  • Sostituzione di due galleggianti automatici pompe di sentina
  • Vari interventi di falegnameria scafo in opera morta
  • Nuovo motorino avviamento tipo Perkins
  • Tagliando motore
  • Sostituzione manicotti raffreddamento motore e fascette usurate
  • Rifacimento tambuccio di prora

BARCA VISIBILE:

In acqua – Porto di Arenzano (GE) Liguria

PER CONTATTI:

cell.: 3409429213

 

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Modellismo navale: Delta Hidalgo

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Modellismo navale: Delta Hidalgo

Come già in precedenza ho avuto modo di scrivere nel modellismo navale si vedono difficilmente da parte dei costruttori novità, in riferimento alle barche e navi di ogni tipo.

Modellismo navale; non le solite realizzazioni

Nello specifico non si sono visti ancora oltre Alex Skerlji e Maurizio Santo, modellisti che si siano cimentati nella riproduzione delle famose carene disegnate dall’ing. Renato “Sonny” Levi.

Alex Skerlji  presenta l’ultimo suo lavoro con cui riproduce la nota imbarcazione “one off” Hidalgo, costruita a suo tempo dal Cantiere Delta di Fiumicino ed ordinata dal Conte Augusta, che all’epoca era il titolare della omonima azienda che costruiva elicotteri per utilizzo civile e militare.

Hidalgo altro non è che che la realizzazione con lo stesso disegno di carena del Delta G.50 che fu costruita su ordine di Gianni Agnelli. La differenza di entrambe, oltre la carena era il disegno del ponte, in entrambi i casi realizzato secondo le necessità ed indicazioni dei due armatori citati.

Alex Skerlji aveva già costruito il G. Cinquanta di cui potete leggere al seguente link: Modellismo G. Cinquanta.

Di seguito Vi presentiamo in sequenza fotografica, l’ultimo lavoro di Skerlji – Hidalgo – Scala 1:30

Modellismo navale: Delta Hidalgo realizzata da Alex Skerlji Modellismo navale: Delta Hidalgo realizzata da Alex Skerlji Modellismo navale: Delta Hidalgo realizzata da Alex Skerlji Delta Hidalgo, modello realizzato da Alex Skerlji
Delta Hidalgo, modello realizzato da Alex Skerlji Modellismo navale: Delta Hidalgo realizzata da Alex Skerlji Delta Hidalgo, modello realizzato da Alex Skerlji Delta Hidalgo, modello realizzato da Alex Skerlji

Delta Hidalgo, modellino navale

Mettendo a confronto i due modelli G50 ed Hidalgo si vedono bene le differenze e complimenti al modellista Alex Skerlji che per realizzare in scala anche le eliche, ha costruito con ingegno l’indispensabile banco:

Banco realizzato per costruire il modello Hidalgo Dettaglio banco di costruzione modellismo Disegni banco modellino navale Hidalgo Targhetta modellino navale Hidalgo

 

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Barca classica Canav – Rodriquez, Rudy Pussycat 1969 in vendita ad Anzio

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Barca classica Canav – Rodriquez, Rudy Pussycat 1969 in vendita ad Anzio

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Barca classica in vendita, cantiere Canav/Rodriquez modello Rudy; la Pussy Cat

Rudy Pussy Cat barca in venditaPotete leggere la sua storia visionando i seguenti link di AltoMareBlu:

Da quanto di seguito pubblicato si può evincere senza ombra di dubbio che questa è una barca che è stata curata dal suo armatore con costanza, competenza e tanto amore senza lesinare su nulla e adesso ha deciso di sostituirla con un altra di maggiori dimensioni per necessità di dedicarsi a nuovi itinerari con navigazioni più impegnative.

Pertanto, chi acquisterà questa barca potrà rendersi conto di persona delle cure e le attenzioni che le sono state riservate dal suo armatore, persona appassionata e di vera cultura marinaresca e che le hanno consentito di arrivare fino ad oggi come se fosse ancora nuovissima ed il tempo trascorso da quando fu costruita ed oggi, sembra ridotto quasi a zero anni..

Un risultato eccezionale e Vi assicuro non da tutti!!

Non è necessario aggiungere altro e quanto descritto di seguito, insieme alle foto pubblicate:

DATI DI TARGA:

  • Cantiere costruttore: Canav/Rodriguez di Anzio
  • Anno costruzione: 1969
  • Numero serie: 2
  • Materiale di costruzione: Mogano lamellare incrociato  in tre strati ed  incollato resina resorcinica
  • Lunghezza fuori tutto: 9,80 mt
  • Larghezza al baglio massimo: 3,24 mt
  • Pescaggio:  0,65 mt
  • Peso:4,75 ton
  • Diedro allo specchio di poppa: 16°
  • Numero cabine: Due – di cui una patronale e prua e l’altra nel quadrato
  • Posti letto: 2 a prua + 2 nel quadrato

MOTORIZZAZIONE:

  • Numero motori: 2 – AIFO turbodiesel “8061 SRM 30-10” – 6 cilindri 4 tempi
  • Cilindrata: 5861 cm3
  • Anno costruzione: 1990
  • Consumo orario max.:  40 litri x 2 = 80 litri / ora
  • Potenza max.a 2700 g/min: 300 CV x 2 = 600 CV (221 KVx2)
  • Potenza fiscale: 41 x 2 CV
  • Peso motori: 560 kg x 2 = 1.120
  • Revisione straordinaria motori: eseguita nel 2006
  • Ulteriore controllo e messa a punto: anno 2008
  • Serbatoio carburante: litri 337 x 2 = 674 litri totali
  • Serbatoio acqua:  litri 215
  • Linee d’asse: due in acciaio inox  AISI –  V174 – (diametro) mm 35 x (lunghezza) mm 2325
  • Eliche: 2 Mikado 18″x 24″ 4 pale mod Z
  • Numero massimo persone trasportabili incluso equipaggio: Otto
  • Ore di servizio motori: fino a ottobre 2008, 500 ore
  • Ore di servizio motori: dal 2009 al 2017, 275ore

Prezzo di acquisto barca ad ottobre 2008: € 25.000,00

PRIMO RESTAURO:

  • Eseguito del cantiere Callegari, di Anzio per i lavori più urgenti, costo € 62.500 inclusi circa € 12.500,00 per acquisto motori

Barca classica in vendita

Descrizione interventi:

  • Carteggiata la carena, riportata a legno
  • Successivamente due mani di epossidica e antivegetativa Coppercoat
  • Sbarco vecchi motori Perkins, quasi inutilizzabili
  • Imbarco due motori Aifo turbodiesel “8061 SRM” da 300 cv cadauno e con circa 500 ore di moto
  • Realizzazione nuove basi motore
  • Sostituiti i silent-blocks
  • Realizzazione e montaggio nuovi assi
  • Realizzazione e montaggio nuove eliche a 4 pale
  • Istallazione nuova strumentazione
  • Sostituzione losche dei timoni con i perni ed il pistone idraulico;
  • Verificato l’impianto elettrico, portato a 12 V, sostituendo quanto necessario
  • Istallato frigo da 65 lt sotto il fornello a 2 fuochi – anche quest’ultimo revisionato
  • Costruzione di un secondo frigo da 135 lt nella panca in pozzetto al posto una ghiacciaia in lamiera zincata corrosa ed inutilizzabile, che è sta rimossa
  • Montaggio boiler nautico (scaldabagno) in sala macchine funzionante: con motori fermi e collegato alla rete monfase 220V alternata della banchina con la sua resistenza elettrica interna. Con acqua calda proveniente dallo scambiatore di calore di un motore, quando questo è in moto
  • Sostituiti i 2 serbatoi gasolio in acciaio, con altri due comunicanti (lt. 337 x 2)
Barca classica in vendita, Canav/Rodriquez modello Rudy Pussy Cat Barca classica in vendita, Canav/Rodriquez modello Rudy Pussy Cat Barca classica in vendita Rudy Pussy Cat

Canav/Rodriquez modello Rudy Pussy Cat in vendita

SECONDO RESTAURO:

  • Eseguito dal Cantiere Traiano Yachting Service, di Riva di Traiano (Civitavecchia)
  • Costo totale di € 41.500
  • Inizio lavori: fine agosto 2009
  • smantellato e ricostruito: nuovo il ponte in teak, abolendo anche quello originale a cui era già stato sovrapposto un altro strato
  • Restaurati i punti critici: musone di prua, comenti tra la coperta e le murate del pozzetto, viti delle finestrature, e passi uomo
  • revisione: astucci, ciabatte e cavallotti
  • Spostate e realizzate: nuove prese a mare non più a norma
  • Sostituito: serbatoio acqua in acciaio da 215 litri, con i longheroni trasversali
  • montati: prefiltri gasolio
  • sostituita: autoclave
  • sostituito: carica batteria
  • Controllato impianto idraulico acqua: sostituite tubazioni e rubinetterie di cucina e toilette
  • Istallate: valvole ritorno automatico su sistema controllo livello gasolio
  • Sostituito: parte inferiore specchio poppa con rinforzi adeguati
  • Sostituiti: comandi idraulici flaps ed istallati indicatori in plancia;
  • Modificata: cabina marinaio trasformata in magazzino ed utilizzata per istallazione di due silenziatori di scarico per ridurre il rumore motore
  • Sostituite: coperture, materassi, cuscini del quadrato, sedili e panca nel pozzetto

Canav/Rodriquez modello Rudy Pussy Cat

Manutenzioni barca Rudy per anno:

    • 2010: sostituzione zattera, cime ormeggio, secondo normativa e tendine finestrature – € 1.700
    • 2011: carena (carteggiatura, stuccatura, antivegetativa), zinchi, coppole, vernice tuga, tagliando motori – € 3.000
    • 2012: pulizia carena, controllo livelli motori – € 200
    • 2013: pulizia carena, sostituzione zinchi, decapaggio teak, riverniciata tuga – € 6.000
    • 2014: pulizia carena, sostituzione zinchi, sostituzione batterie avviamento motori, controlli e riparazioni impianto elettrico, sostituzione maceratore wc, sostituzione passerella – € 5.700
    • 2015: pulizia carena, sostituzione zinchi, restauro crocetta, sostituzione zattera, restauro specchio di poppa e mogano esterni, impermeabilizzazione telone copertura pozzetto, restauro finestrino cabina prua – € 7.000
    • 2016: pulizia carena, sostituzione zinchi, tagliando motori, sostituzione prefiltri gasolio, sostituzione razzi, riparazione valvola non ritorno motore sinistra, sostituzioni plaffoniera cabina e spie cruscotto – 4.000
    • 2017: Anno di lavori di manutenzioni importanti, come dalle ultime otto foto piccole pubblicate
    • Opera viva: carteggiata e portata a legno con ripristino di due angolari acciaio, primer, 2 mani di antivegetativa
    • Opera morta e tuga: carteggio, stuccature, fondo, 2 mani vernice
    • Bottazzo acciaio: ripristino fori e sostituzione viti
    • pulpito prua: bonifica e riparazione supporto teak e acciaio
    • plancetta poppa: saldatura telaio acciaio e restauro teak
    • mogani: verniciatura specchio poppa, murate pozzetto e tuga, con otto mani coppale, sigillatura sikaflex bordi
    • fascia livello galleggiamento: carteggiata, stuccatura, fondo e verniciatura
    • verricello: sostituito con Lofran 1000 W
    • trattamento e pulizia tuga e pozzetto
    • sostituzione batteria servizi, cavi e capicorda
    • motori: pulizia scambiatori, smontaggio e rimontaggio iniettori per revisione, controllo e riparazione perdite olio, controllo generale, sostituzione olio, filtri ecc..
    • montaggio tendalino estivo impermeabile
    • nuovo tendalino parasole di poppa; controllo e impermeabilizzazione coperture in tessuto
    • Totale costi interventi 2017: € 15.600
    • Prezzo di vendita: 
    • Barca visibile a: Porto Riva di Traiano – Civitavecchia
    • Per contatti: Roberto – cell.: 389 950 6064
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La pitto scultura di Laura Pellerano

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La pitto scultura di Laura Pellerano

La pitto scultura

La nostra vita è legata ai profumi che ci riportano a momenti di esistenza e ricordi indelebili che fin da bambini ci hanno legati a persone, luoghi, situazioni che faranno parte per sempre di noi ed all’intima struttura della materia dalla quale non potremo mai più allontanarci.

La pitto scultura su pietra di ardesia di Laura Pellerano

Ascensione

MATERIA E COLORE…

Nei colori che ci illuminano ogni istante e rendono vividi i momenti più interiori di noi stessi, ritroviamo un passato che ci ha forgiato a quello che siamo oggi.

In particolare ritrovo i miei trascorsi nel colore grigio e luminoso delle ardesie che ricoprono i tetti del mio paese, nei sassi levigati dal mare e aulenti di salsedine e di qualsivoglia mistero che esso sa regalarci, nel sogno di mondi inesplorati e uomini coraggiosi, che con meraviglioso slancio vitale hanno cavalcato le onde alla ricerca di un fascino indescrivibile di conquista ed avventura.

Laura Pellerano pitto scultura

Giochi innocenti

Uomini che hanno sacrificato la propria vita alla ricerca di quel sogno che riempie l’anima e ci da la forza di cercare in fondo a noi stessi la dinamica della vita in quegli spazi acquei dove l’esplorazione diventa un’occasione eccezionale di conoscenza della natura.

La pitto scultura su pietra di ardesia di Laura Pellerano

Selfie

L’uomo è un intruso nel mondo marino e deve imparare a comportarsi nell’acqua senza complessi di superiorità o di mitologiche paure, soprattutto nel rispetto del creato, spesso violentato e impoverito.

Come per gli animali acquatici la terra è un penoso calvario e l’acqua è la libertà. Per me il mare costituisce leggerezza, l’inimmaginabile ebrezza di sentirsi meno pesante dell’elemento in cui viviamo e ci muoviamo, in profonda comunione con le creature che la popolano, capaci di sensazioni, percezioni e trasmissioni che l’uomo, sedicente padrone del pianeta, non è ancora riuscito a ottenere o imitare, ma neppure a concepire.

Ho quasi una sensazione di ritorno alle origini, al cospetto di specie viventi che agiscono secondo reazioni e criteri a me oscuri, in un mondo parallelo del quale vorrei fare parte e osservare con occhi più profondi e più intensi la vita miracolosa di cui vorrei essere privilegiata e partecipe spettatrice.

Questo a spiegare quanto mi sia immedesimata nella natura ed essa stessa in me in ogni pennellata, nell’urgenza di vestire le mie idee, di svuotare completamente me stessa a vantaggio dei soggetti che da un dipinto all’altro si uniscono nel colore e nel rapporto dei colori tra di loro, cercando di trasmettere tanto della mia anima visionaria, quanto reale e pura.

Cerco sempre di essere me stessa rappresentando, per quanto possibile, le sensazioni che provo che dipendono dal nostro fisico, dagli umori del momento. Con la pittura non rappresento solo il carattere del modello, ma anche quello personale con i miei stati d’animo.

Un simbolo riflesso della natura nella mia vita.

La pitto scultura su pietra di ardesia di Laura Pellerano La pitto scultura su pietra di ardesia di Laura Pellerano

La pitto scultura su pietra di ardesia di Laura PelleranoNel contemplare alcuni aspetti dell’ambiente che mi circonda, con la mia pittura vado alla ricerca del grande mistero che si cela dietro le apparenze della creazione, attraverso un equilibrio ed un vortice di colori, identificandola come la vera passione della mia vita.

Non ultima l’importanza di utilizzare la materia di supporto alla mia opera il più attinente alla natura possibile, come le ardesie a spacco naturale, raccolte personalmente, scolpite alla ricerca del cuore della materia e impresse nel colore, mantenendone una certa sequenza, non fedele alla lettera ma interpretando il sentimento che provo nell’infinita varietà di toni e sfumature.

La pittura che realizzo su pietra di ardesia deriva principalmente dalla passione e ammirazione verso il colossale patrimonio che il grande artista “Vincent Van Gogh” ha tramandato nelle sue opere, dimostrando di possedere il senso e la potenza dei colori sulla tela, a tratti grossolani e quasi infantili, ma al tempo stesso con un’eleganza della tecnica assolutamente personale.

Consapevole che l’arte è una cosa più grandiosa e sublime della nostra soggettiva abilità e non un prodotto soltanto manuale, ma vera essenza della nostra anima, adoro giocare con le gamme cromatiche, con l’intensità e il contrasto dei colori che di volta in volta vado a imprimere sui materiali a me più affini, dal momento che auspico dipingere ciò che sento e sentire in me ciò che dipingo, in una comunione totale di essenza e desiderio.

Laura Pellerano

OPERE E SOGGETTI DIVERSI

La pitto scultura su pietra di ardesia di Laura Pellerano La pitto scultura su pietra di ardesia di Laura Pellerano

 

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La seconda vita dei “Baglietto Classe Meattini” ex m/v GdF

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La seconda vita dei “Baglietto Classe Meattini” ex m/v GdF

Classe Meattini, le ex motovedette della Guardia di Finanza radiate

EX G42 GdF Nuvoletta

Le ex motovedette della Guardia di Finanza radiate dal servizio per vetustà o per limiti tecnici dovuti alle innumerevoli ore di navigazione che hanno sul groppone, sono poste in vendita all’asta in quanto i costi di manutenzione sarebbero eccessivi. Sul sito istituzionale della GdF si può avere accesso all’apposita sezione dedicata ai bandi di vendita delle unità navali dismesse dal servizio.

Vivo a pochi chilometri dalla base navale della GdF che si trova nei pressi di Capo Miseno – Pozzuoli (NA), utilizzata per i rimessaggi ed interventi di manutenzione generale, ordinaria e straordinaria delle unità più importanti del Corpo ed ho avuto modo di vedere diversi Baglietto Meattini alati in quell’area che avevano terminato la loro “vita militare”. Avrei voluto scattare delle foto di queste unità dismesse, ma essendo un’area militare non l’ho potuto  fare anche se lo scopo era solo quello di documentare con delle immagini la fine del servizio svolto da queste gloriose unità che hanno scritto un po’ la storia di questo importante Corpo militare dello stato. Eventi, inseguimenti, missioni, pattugliamenti svolti in anni passati che non si dimenticheranno facilmente ed in special modo per tutti quei finanzieri di mare che possono dire “io c’ero”. Comunque sia, peccato…

Ricordo negli anni settanta, quando la guerra al contrabbando delle “bionde”, si svolgeva lungo le coste della Campania, a cui ho assistito tante volte e poi lungo le coste Adriatiche della Puglia, per la vantaggiosa distanza dal Montenegro. I Baglietto “Classe Meattini” erano un importantissimo supporto logistico per le unità velocissime del Corpo, impegnate in lunghi ed estenuanti inseguimenti, nel tentativo di fermare le unità contrabbandiere cariche di sigarette. I Baglietto “Classe Meattini” partecipavano attivamente a queste operazioni con vari compiti, incluso quello indispensabile di rifornire di carburante le motovedette velocissime e super assetatissime, per gli inseguimenti effettuati sempre con i propulsori tirati alla massima potenza e ad altissima velocità…

Certo questi sono ricordi di un passato che non tornerà più, tuttavia, in tanti si domandano che fine fanno queste unità dismesse e con il presente articolo cerchiamo di dare una risposta a questo quesito che spesso ci viene posto. Recentemente parlando con un mio carissimo amico,  Roberto Grosso, mi chiedeva se avessi notizie di unità Baglietto Meattini dismesse dal servizio attivo della gdf,  poste in vendita in condizioni accettabili, visto che una parte di queste unità vengono poste in vendita a cifre irrisorie, ma irrecuperabili proprio perché non più naviganti e mancanti di tante parti cannibalizzate per sistemare a suo tempo altre unità ancora naviganti ed in condizioni decisamente migliori. Attualmente sembra che i Baglietto Meattini siano stati ormai tutti radiati e forse ne rimane qualcuno o forse uno solo disponibile per le ultima vendita allasta.

Continuando nella conversazione con il mio amico Roberto gli ho domandato come mai avesse un interesse così sfegatato per questa unità? E lui mi ha risposto dicendomi che vorrebbe continuare a vivere a bordo di una ex m/v Baglietto Classe Meattini insieme alla sua compagna. Ovviamente apportando modifiche necessarie agli interni per rendere più comoda e fruibile l’unità allo scopo…. Infine, mi ha detto che aveva in corso una ricerca e catalogazione di alcune di queste unità superstiti e vista la possibilità inaspettata che si era presentata, gli ho chiesto se era disponibile a girarmi foto, notizie e dati di queste sue ricerche, utilissime per scrivere un articolo sulla seconda vita di queste gloriose ex unità, lasciando una testimonianza tangibile sul web.

Evidentemente la risposta è stata si e colgo l’occasione per ringraziarlo pubblicamente per questa sua gentilezza.

INFORMAZIONI PREZIOSE PER ACQUISTARE UNA EX MOTOVEDETTA MILITARE

  • Attenzione ai prezzi troppo bassi con cui vengono poste in vendita queste unità. Essi sono tali tali perché in gran parte occorrerebbero molti soldi per rimetterle correttamente in ordine per navigare. Suggerisco prima di acquistarle di chiedere una prestazione professionale ad un ingegnere abilitato che, fornisca un parere tecnico circa il valore dell’unità che si sta tentando di comprare, ma soprattutto l’impegno economico che occorre per ripristinarla correttamente. Questa è una spesa che vi può far risparmiare veramente tanti soldi e conseguire un risultato eccellente
  • Non dimenticate mai che un bene del genere viene dismesso principalmente per vetustà e notevole usura. Se, per esempio, una unità da 20 metri è posta in vendita a 6.000 € è importante rendersi conto che l’ente che cerca di disfarne, se volesse demolirla visto che è un rifiuto speciale, dovrebbe spendere all’incirca una cifra più che tripla rispetto al prezzo di vendita imposto. Il che vuol dire che l’ente in questo caso alla vendita della barca  incassa 6.000 €, ma ne risparmia circa 20.000 per non averla demolita a norma di legge come rifiuto speciale. Quindi a conti fatti le casse dello stato hanno un attivo di 6.000 + 20.000 di soldi risparmiati per non averlo demolito l’unità esempio in questione. Ogni considerazione mi sembra superflua e quindi fate attenzione a quello che comprate perché ho visto spesso progetti di imbarcazioni acquistate per trasformarle in barche da noleggio fallire, in quanto i cantieri a cui avevano affidato i lavori, hanno pian piano fatto lievitare i costi di ripristino fino ad arrivare al naufragio di tali progetti o addirittura al fallimento di chi incautamente si era infilato in un “guaio” simile…
  • A volte possono capitare veri affari da saper prendere al volo, sempre facendoli prima valutare da ingegneri del settore iscritti all’Albo professionale. Tuttavia, si tratta di casi sporadici.
  • Altro scoglio in cui c’è una fortissima speculazione sono le pratiche di immatricolazione di queste ex motovedette dismesse. Infatti, quando furono immatricolate per la prima volta nei vari corpi militari dello stato, avevano una opportuna documentazione rilasciata  dell’ente tecnico unico di allora, che oggi a distanza di molti anni dice che non hanno più quella documentazione necessaria per immatricolare la ex m/v nei registri del diporto o del lavoro attuali. A loro dire… tali pratiche sarebbero ormai introvabili, in quanto questi Enti, inclusi anche quelli dello stato come per esempio le Motorizzazioni Civili, trascorsi oltre trenta anni dalla trascrizione di documentazioni a loro pertinenti, per esempio in riferimento ai documenti delle imbarcazioni cancellate, non hanno più l’obbligo di rilasciare copie di documentazioni redatte ora per allora, anzi sembrerebbe che in questi casi i registri ecc. sarebbero stati distrutti.. Quindi, ritornando alla immatricolazione delle ex m/v Militari è necessario rifare tutta la  documentazione di un certo tipo da capo, con tutta una serie di prove e adempimenti da svolgere a costi esorbitanti  che variano da zona a zona del nostro “strano paese costellato di furbi” arrivando anche superare i 20.000 € di costo…
  • Nasce quindi spontanea una domanda: Allora non conviene più acquistare una ex m/v militare a queste condizioni? La risposta è: realmente a queste condizioni non conviene!! Tuttavia, esistono altre possibilità legalmente riconosciute per immatricolare una unità simile senza sborsare cifre folli.  Basta rivolgendosi prima di tutto a persone serie ed oneste in grado di svolgere questo adempimento nei modi previsti dalla legge ed al giusto prezzo!

Su Altomareblu abbiamo detto di queste unità ai seguenti link:

E’ utile comunque indicare di seguito le caratteristiche principali di tali unità:

  • Lunghezza massima m. 20,100
  • Lunghezza in coperta m. 19,500
  • Lunghezza in chiglia m. 15,995
  • Larghezza massima m. 5,200
  • Larghezza fuori fasciame m. 5,000
  • Larghezza massima allo spigolo m. 4,220
  • Larghezza dello spigolo allo specchio m. 3,800
  • Altezza da sotto chiglia ad orlo al mezzo m. 2,635
  • Ribasso del ponte di coperta alla sovrastruttura m. 0,200
  • Pendenza trasversale del fondo a metà lunghezza della chiglia 12°30’
  • Lunghezza della sovrastruttura m. 8,000
  • Larghezza massima delle sovrastrutture alla base m. 3,400
  • Altezza della sovrastruttura da centro bolzone a centro bolzone m. 2,000
  • Lunghezza della contro plancia m. 4,850
  • Larghezza della controplancia alla base m. 3,100
  • Altezza della controplancia m. 0,850
  • Esponente di carico

Dislocamento nave scarica e asciutta:

  • nave completamente allestita ad eccezione delle dotazioni e dei rispetti forniti dall’Amministrazione senza liquidi in circolo tonn. 28,700
  • liquidi in circolo tonn.1,000
  • dotazioni e rispetti tonn.1,000
  • armi e munizioni tonn. 1,000
  • nave a vuoto di equipaggio, suoi effetti e materiali di consumo tonn. 31,700
  • equipaggio ed effetti tonn. 1,300
  • nave a vuoto di materiali di consumo tonn 33,000
  • viveri e dotazioni di consumo tonn 0,400
  • combustibile tonn 5,000
  • olio di riserva tonn 0,300
  • acqua dolce tonn. 0,800
  • tonn. 6,500
  • dislocamento a pieno carico tonn. 39,500
  • ½ materiale di consumo tonn. 3,250
  • Dislocamento a ½ carico materiali di consumo tonn. 36,250
  • Condizioni di galleggiamento al dislocamento a pieno carico
  • Lunghezza al galleggiamento m. 17,260
  • Larghezza al galleggiamento m. 4,440
  • Immersione sotto la chiglia al mezzo m. 0,935
  • Immersione massima sotto le appendici m. 1,670
  • Raggio metacentrico trasversale m. 2,350

Prestazioni

  • Velocità massima : nodi 34
  • Velocità continuativa a pieno carico: nodi 30
  • Ciascun motore in tali condizioni, dovrà ruotare a 1900 g/min e potrà, al massimo, utilizzare 1040 CV; sarà ammesso uno scarto in più o in meno, di 30 g/min., rispetto al regime di 1900 g/min.
  • Velocità di crociera: nodi 20
    Autonomia a velocità di crociera: ore 25
  • Medio carico con margine di Kg. 300 di gasolio per gruppo elettrogeno

BAGLIETTO “CLASSE MEATTINI” EX UNITA GdF OGGI UNITA’ DI VARIO TIPO

G 42 gdf Nuvoletta

  • si trova tra la Croazia e Trieste
  • oggi M/Y Nuvoletta
Classe Meattini, le ex motovedette della Guardia di Finanza radiate Classe Meattini, le ex motovedette della Guardia di Finanza radiate
Classe Meattini, le ex motovedette della Guardia di Finanza radiate Classe Meattini, le ex motovedette della Guardia di Finanza radiate

Classe Meattini, le ex motovedette della Guardia di Finanza radiate

ex G 43 gdf Preite

  • Si trova a RavennaClasse Meattini, le ex motovedette della Guardia di Finanza radiate

 

Classe Meattini, le ex motovedette della Guardia di Finanza radiate Classe Meattini, le ex motovedette della Guardia di Finanza radiate

G 44 gdf Mazzeo

  • oggi motobarca Blue Ocean
  • utilizzata per trasporto passeggeri
  • Si trova a Vibo Marina ed è in fase di allungamento del fly
Classe Meattini, le ex motovedette della Guardia di Finanza radiate Classe Meattini, le ex motovedette della Guardia di Finanza radiate

ex G 61 Sguazzin

  • Si trova a Cagliari
  • Utilizzato come B&B
  • Bandiera Belga
  • Ristrutturato parzialmente
  • in vendita
Classe Meattini, le ex motovedette della Guardia di Finanza radiate Classe Meattini, le ex motovedette della Guardia di Finanza radiate
Classe Meattini, le ex motovedette della Guardia di Finanza radiate Classe Meattini, le ex motovedette della Guardia di Finanza radiate

ex G63 gdf Colombina

  • Si trova a Porto Torres
  • Utilizzata come B&B
Classe Meattini, le ex motovedette della Guardia di Finanza radiate Classe Meattini, le ex motovedette della Guardia di Finanza radiate
Classe Meattini, le ex motovedette della Guardia di Finanza radiate

ex G59 gdf Cicalè

  • si trova a Rimini
  • oggi Apollo 2000
  • Utilizzato per escursioni di pesca d’altura

Classe Meattini, le ex motovedette della Guardia di Finanza radiate

ex G 65 gdf Pizzighella

  • Si trova a Vibo Marina
  • Mai ristrutturato
  • E’ iniziata la rimozione dei motori e metalli il 1/12/2017
  • Lo scafo in legno è stato acquistato per farne un B&B
Classe Meattini, le ex motovedette della Guardia di Finanza radiate

ex G65 gdf Pizzighella

ex G66 gdf Sciuto

  • Si trova a Chioggia
  • Oggi Motobarca ANNA I
  • Utilizzata per trasporto passeggeri

Classe Meattini, le ex motovedette della Guardia di Finanza radiate

ULTIMISSIME

  • Due unità si troverebbero nel nord Italia
  • Infine, esisterebbero altre due unità dello stesso tipo in vendita a Lavagna
  • Per chi fosse interessato a tale acquisto ricordo che se non sono immatricolate, di verificare i costi per eseguire questa operazione

La ricerca di queste ex unità eccezionali della GdF continua… Vi forniremo aggiornamenti se disponibili!

Crediti: Si ringrazia Roberto Grosso per le foto e notizie delle unità pubblicate in questo articolo, che sono state da lui stesso raccolte e reperite o per contatti diretti con gli armatori o dal web!

 

Nautica e barche d'epoca - Altomareblu - con il Registro Storico Internazionale Carene di Renato “Sonny” Levi

Corbelli – Power Marine in vendita a Massa

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Corbelli – Power Marine in vendita a Massa

Corbelli Power Marine, barca acquistata in Montenegro nel 2012, portata il Italia dal nuovo armatore presso il costruttore Corbelli nel 2013 per far eseguire un lavoro di preparazione e completamento della carena, oltre alla realizzazione degli interni mai costruiti.

Corbelli unità simile in navigazione

Corbelli Power Marine

Questa barca è prevista come progetto una motorizzazione entrofuoribordo con quattro motori benzina Big Block V8 americani di 8.2 litri, da circa 430 HP, per un totale di 1720 HP, per una velocità massima di circa 60 nodi, come si può notare nel presente filmato:

In alternativa questa unità potrebbe anche essere motorizzata con due ottimi propulsori Seatek 2 x 820 HP Diesel, capaci di spingere ad oltre 65 nodi di velocità massima.

La presente unità è stata acquistata  senza motori ed interni, perchè mai realizzati.

Elenco dei lavori documentabili ed eseguiti dal costruttore Power Marine

  • Preparazione sala macchine
  • Pulizia serbatoi
  • Carteggiatura totale della barca
  • Eseguiti rinforzi strutturali interni
  • Stesura antisdrucciolo su tutti i ponti
  • Preparazione interna dell’unità ed esterna della carena
  • Barca è da allestire non essendo presenti presenti cabine interne

La barca è in vendita nello stato in cui si trova avendo deciso il suo armatore di cambiare i suoi progetti personali. Essa può essere allestita dal progettista e costruttore, Corbelli secondo le necessità di chi l’acquisterà. Ovviamente corredata di relativa documentazione di navigazione, garanzie e quant’altro necessario ai fini dell’uso per diporto ecc.

Le caratteristiche di progetto della carena e di tutta la parte propulsiva si riferiscono certamente ad una unità del tipo “Fast Commuter”, non solo per le speciale e performante carena, ma anche per gli ampi spazi disponibili a bordo che la rendono una unità da poter completare con interni comodi ed eleganti.

Questa unità ha una carena capace di navigare in sicurezza, anche in condizioni meteo marine avverse.

  • Barca visibile presso il cantiere Power Marine di Massa
  • Per ulteriori informazioni contattare direttamente il suo armatore: 333 275 0588 Valerio

 

Nautica e barche d'epoca - Altomareblu - con il Registro Storico Internazionale Carene di Renato “Sonny” Levi

De Ruiter De Vries Lentsch – navetta del 1976 in vendita

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De Ruiter De Vries Lentsch – navetta del 1976 in vendita

E’ la prima volta che Altomareblu si interessa di navette in vendita e quella presente in questo annuncio è stata segnalata  dal mio amico broker – Michele Antonini, che si interessa di questa ed altre tipologie di imbarcazioni in vendita.

Navette in vendita

A dire il vero ne parlai anni fa, con il compianto arch. Franco Harrauer, di interessarmi di questo settore di navette, avendone lui progettato e fatte realizzare un certo numero di cui potete leggere a questi nostri link:

Poi persi i contatti con l’arch. Franco Harrauer perché stava poco bene e successivamente tra la nostra tristezza ed incredulità, il figlio Saverio Harrauer ci comunicò la sua scomparsa e questo mio desiderio rimase una incompiuta.

La vita è piena di imprevisti, eventi ecc. e persone che hai perso di vista e che ti son passati dalla mente, presi dal tran tran di tutti i giorni, come per miracolo o non so cosa ecco che ricompaiono, spesso con news di ogni tipo. Più o meno come è capitato tra me e Michele Antonini, che mi ha inaspettatamente telefonato segnalandomi non solo di questa navetta in vendita che si trova in quel di Castellammare di Stabia, ad un passo dalla Penisola Sorrentina e dalla Costiera Amalfitana, luoghi  che amo tantissimo e da cui manco da lungo tempo. E’ così scattata quella molla che mi ha spinto ad interessarmi di questa navetta e presentarla al nostro pubblico di appassionati lettori, anche se abituati ad altra tipologia di imbarcazioni e natanti da diporto.

Ovviamente lo spirito di questa mia iniziativa è dare una mano a trovare un nuovo armatore, ma principalmente presentare alla nostra platea di appassionati questa tipologia di unità da diporto.

Prima di andare avanti e passare alla descrizione di tale unità, mi preme fare una precisazione. Infatti, ho definito questa unità “navetta”. Tuttavia, sappiamo bene che le navi sono quelle che partono da una lunghezza di 24,01 metri a salire. Pertanto la navetta in oggetto di questo articolo è a tutti gli effetti una imbarcazione da diporto iscritta nei registri del diporto nautico.

Ho sempre considerato molto interessante per chi ama spostarsi e navigare senza fretta ed in grande comodità, questa tipologia di unità da diporto, che per un certo numero di appassionati potrebbe essere una scelta azzeccata. Tenendo conto che i costi di gestione di questa unità non sono eccessivi, va ricordato che la velocità di crociera di questa unità è piuttosto bassa. Pertanto, va considerato che per gli spostamenti occorrono determinati tempi di navigazione e quindi il tutto deve entrare in una certa logica di come organizzare le proprie vacanze, in base anche ai luoghi da raggiungere e le giornate in cui trattenersi nelle mete prescelte ecc.

Navetta De Ruiter De Vries Lentsch Medistar
Medistar Medistar
  • Cantiere costruttore: Model De Ruiter De Vries Lentsch
  • Designer: De Vries Lentsch
  • Anno di costruzione: 1976
  • Lunghezza f.t.: 19.25 m
  • Larghezza max.: 5.26 m
  • Pescaggio: 2.1 m
  • Dislocamento: 49.000 kg
  • Motori: Cummins 6BTA5-9M3 – 2 x 225 HP diesel
  • Ore motori: 410
  • Capacità serbatoio carburante: 4.000 litri
  • Velocità max.: 18.52 nodi
  • Materiale di costruzione carena: acciaio
  • Posti letto: 10
  • Cabine: 4
  • Serbatoi acqua potabile: 3000 litri
Medistar Medistar Medistar

CARATTERISTICHE TECNICHE DI COSTRUZIONE

RCD Status:

  • Unità esente dalla direttiva UE sulle imbarcazioni da diporto, in quanto è stata utilizzata per la prima volta nelle acque del SEE (Spazio Economico Europeo) prima del 16 giugno 1998.

COSTRUZIONE DELLO SCAFO

  • Costruzione dello scafo in acciaio
  • Chiglia poppiera con p-backets per alberi di trasmissione
  • Scafo sabbiato e riverniciato – 2006
  • Poppa modificata per consentire l’accesso di poppa – 2005/6
  • Costruzione della coperta e della sovrastruttura: Struttura in acciaio e sovrastruttura
    I ponti laterali, il ponte e il pozzetto di poppa posati in Flexiteak – 2005

SALA MACCHINE

Motori ed invertitori:

  •  Cummin 6BTA5-9M3 6-cylindri turbo-diesel 2 x 225 HP  data di fabbricazione – 2005
  • Trasmission: linee d’asse con riduttori
  • Raffreddamento del motore ad acqua dolce tramite prese d’acqua e scambiatori di calore
  • Comandi elettronici del motore sul ponte principale e del flybridge
  • Filtri carburante / acqua Racor: 4
  • Sala macchine rinnovata con vernice ed isolamento nuovi – 2005/6
  • Velocità di crociera – 9/10 nodi

MANUTENZIONI ESEGUITE

  • Ore motori – approx. 410 a tutto Dicembre 2017
  • Motori revisionati nel 2005
  • Data dell’ultimo intervento di manutenzione motori – 2017

PROPULSIONE E TIMONERIE

  • Eliche a 3 pale
  • Doppia timone con timoneria idraulica

STABILIZZATORI

  • Stabilizzatori idraulici Naiad con controllo elettronico

IMPIANTO ELECTRICO

Voltaggio linee:

  • 24 V DC
  • Linea elettrica principale  220v AC tramite generatori o inverter
  • Impianto elettrico rivisto nel 2007 con istallazione nuovo quadro elettrico AC/DC

Banchi batteria:

  • Motore, generatore e avviamento delle batterie nei banchi da 12v e 24v

Carica / Inverter:

  • Caricabatterie 220v AC
  • Inverter

Generatori:

  • Onan 23kw generatore in uso nelle ore diurne – 2006
  • Onan 7.5kw generatore in uso nelle ore notturne – 2006
  • 2 filtri Racor separatori acqua/carburante per i generatori

Alternatori:

  • i motori montano generatori a 24vDC

Altre specifiche impianto elettrico:

  • Linea di terra per  l’impianto a 220vAC

IMPIANTI IDRAULICI E GAS

Acqua potabile:

  • Con autoclave 24 V DC ed impianto idraulico a pressione
  • Acqua calda fornita tramite impianto di raffreddamento dei motore o tramite boiler nautico 220 VAC

Dissalatore

  • 220vAC ad osmosi inversa che produce ca. 100 litri all’ora – 2005

Pompe di sentina

  • Bilge pumps

SERBATOI

Carburante:

  • 4.000 litres totali distribuiti su due serbatoi da 2.000 litri cadauno in acciao inox.

Acqua potabile:

  • 3.000 litri distribuiti su tre serbatoi in acciaio inox da 1.000 litri cadauno

Serbatoio acque nere:

  • 1 x 600 litres

NAVIGATION & COMMUNICATION EQUIPMENT

  • Furuno 64Nm open-array radar scanner – 2004
  • Raymarine 48Nm closed-array radar scanner – 2004
  • Raymarine 800m echo sounder – 2004
  • Raytmarine RL-CRC colour chart plotter, GPS and radar display – 2004
  • Raymarine wind transducer and display – 2004
  • Raymarine speed and log display – 2004
  • Dual station autopilot
  • Bow camera – 2004

Apparecchiature di comunicazione:

  • Sailor VHF
  • Skanti SSB
  • Satellite phone
  • Intercom system

ATTREZZATURE DOMESTICHE DI BORDO

  • Miele 220vAC Induction hob with 4 burners – 2006
  • Miele oven and grill – 2006
  • 220vAC combination microwave
  • 2x front opening refrigerators operating via 24vDC and 220vAC
  • Dishwasher

Heads:

  • Aspiratori nei vari ambienti da 24VDC
  • Impianto docce calde e fredde in tutti i locali bagno di bordo
  • lavatrice da 5 kg

Riscaldamento e ventilazione:

  • Sitemka di aria condizionata a 220vAC air- aggiornato nel 2006 con montaggio di pompe Gianneschi

Entertainment:

  • Raymarine satellite TV dome – 2006
  • LCD TV nel salone in armadio a scomparsa
  • LCD TV in cambusa
  • Ripetitore Wi-Fi
  • Sistema acustico con altoparlanti Hi-Fi

ALLOGGI

  • 6 cuccette ospiti in 3 cabine, più 2 teste con docce separate. Sistemazione separata per l’equipaggio
  • V-cabin avanti
  • Cabina ospiti a poppa più teste di ospiti generali
  • Cabina principale a centro barca
  • Ensuite si dirige verso la cabina armatoriale
  • Cabina equipaggio con teste a poppa
  • Grande salone di poppa con dinette a forma di U
  • Area bar con posti a sedere a centro barca, accessibile tramite il corridoio dal salone di poppa al porto.
  • Area della cambusa accessibile all’area del bar e accessibile anche dal salone di poppa a tribordo.
  • Area ponte anteriore.
  • Covata dalla cucina alla zona del flybridge

Materiali Alloggi :

  • Falegnameria in mogano
  • Infissi in legno chiaro nella cabina di prua
  • Pavimenti in teak e agrifoglio
  • Moquette
  • Rivestimento in pelle rossa
  • Teste piastrellate
  • Volantini in vinile

ATTREZZATURA DI COPERTA

Generale:

  • Tavolo in teak 8 posti con ombrellone sul ponte superiore
  • Tavolo da pranzo in teak con sedie per pozzetto di poppa
  • Gru idraulica sul flybridge
  • Passerella elettro-idraulica Opacmare – 2005
  • Luci subacquee a LED – 2007

Ancoraggio e ormeggio:

  • Ancoraggi gemellati con salpa ancora
  • Parabordi

Copertine, cuscini e tela:

  • Coperture per tavoli e ombrelloni
  • Cuscino prendisole per flybridge

Tender & Outboard:

  • Appalto della RIB di Novurania a 4,10 m
  • Motore fuoribordo Yamaha 40 HP

ATTREZZATURE DI SICUREZZA

Nota generale sull’attrezzatura di sicurezza: Qualsiasi equipaggiamento di sicurezza come zattere di salvataggio, prese d’aria, estintori e torce, ecc., Sono di solito sono a discrezione dell’attuale armatore e se possono essere sottoposti a una procedura di vendita come parte della vendita di una nave usata, potrebbero richiedere manutenzione, sostituzione o modifica per soddisfare esigenze specifiche dei nuovi proprietari.

Salvavita:

  • 2 x zattere di salvataggio

PREZZO: € 495.000

NAVETTA VISIBILE: Castellammare di Stabia (Napoli)

  • Disponibile per la visualizzazione rigorosamente su appuntamento
  • Orario di ufficio dal lunedì al venerdì dalle 09:00 alle 17:00
  • Sabato previo appuntamento
  • Per maggiori informazioni o per organizzare una visione non esitate a contattarci.

Per contatti:

Lead Broker: Michele Antonini – Grabau International (Italia)
Tel: 333 74 89 281

Nautica e barche d'epoca - Altomareblu - con il Registro Storico Internazionale Carene di Renato “Sonny” Levi

A2VA2V consegna il crewboat A2V-25-CB a Peshaud International

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A2VA2V consegna il crewboat A2V-25-CB a Peshaud International

Un caldissimo pomeriggio del mese di luglio del 2015 ho ricevuto una mail da parte di Gianluca Guelfi, una persona con la quale non avevo ancora avuto contatti. Nel leggere la sua mail di presentazione, si complimentava con me e tutto lo staff di AltomareBlu, in quanto trovava il nostro sito veramente interessante, definendolo testualmente: una “perla rara” nel web.

Advanced Aerodynamic Vessels – Crewboat A2V 25 CB

Advanced Aerodynamic Vessels

A2V Advanced Aerodynamic Vessels

Il testo integrale della mail:

Ho letto con passione tutti i vostri articoli e contengono una incredibile memoria storica per tutta una nuova generazione di progettisti, a cui appartengo. Solo guardando indietro questa bellissima storia fatta di barche veramente riuscite, cantieri sani, progettisti innovatori e tanta ricerca dai motori ai propulsori, mi fa riempire di motivazione e amare il mio lavoro.

Leggendo gli articoli di Levi e di Harrauer ho visto il panorama desolato che esiste oggi, fatto di yacht demisurati, scafi mal riusciti e progettisti mediocri. Adoro gli articoli di Antonio Soccol per la loro schiettezza e la sua perfetta visione critica ma vera, di questo triste scenario attuale fatto di brutte barche, lobby universitarie, cantieri loschi… che tutti gli altri mi sarebbe piaciuto incontrarlo un giorno, mi dispiace molto che se ne sia andato.

Non mi sono presentato, sono Guelfi Gianluca un giovane ingegnere nautico e lavoro in Francia dove ho fondato due anni fa insieme ad altri una giovane società di ricerca nel campo della nautica. Qui il Francia, costa ovest, sono venuto per lavorare nella ricerca “aeroidrodinamica” di barche a vela nello studio di Marc Lombard a La Rochelle.

Advanced Aerodynamic VesselsQui ho conosciuto delle persone che mi hanno insegnato tanto, dei giovani appassionati che amano quello che fanno, ho respirato l’ambiente “Mini transat” fatto di barche di 6.5m super tecnologiche costruite spesso in garage.

Qui tutti si conoscono e idee fantastiche nascono nei bar tra navigatori e progettisti. Poco cambia se in Altomareblu si parla di barche a motore, è questo ambiente ricco di passione, ricerca, esperimenti e innovazione che amo e che ho sempre cercato e che esisteva ancora una trentina di anni fa per la motonautica.

Ci siamo trovati trovati cosi con quelli che oggi sono i miei colleghi, intorno a questa voglia di ritrovare un ambiente dove la bellezza della nautica di sposta a quella della ricerca scientifica. Insieme abbiamo trovato il modo di lavorare su un nuovo progetto di barche a motore da lavoro, che sfrutta l’efficienza dell’aerodinamica per migliorare le performance energetiche di queste barche.

Ci ha sorpreso e incoraggiato vedere che parte di questa idea era stata già esplorata e discussa da progettisti del calibro di Levi e Harrauer, verso la fine della loro carriera, quando pensavano alle barche del futuro.

L’idea di per se esiste da molto tempo data la sua semplicità, i WIGo i SES per esempio, ma come dice l’arch Franco Harrauer, i progetti sono sempre stati frenati a causa delle troppo grandi ambiziosi in termini di velocità per esempio, quindi con forti limiti in termini di sofisticatezza della propulsione/sicurezza etc.

Il nostro obiettivo e la nostra idea è stata quella di riprenderla rendendola semplice e sicura. Abbiamo lavorato per sviluppare una forza aerodinamica alta fin dalle basse velocità, in modo da limitare la velocità alla quale questa diventa significativa e la utilizziamo non per andare più veloci in assoluto ma poter ridurre a parità di carico utile il consumo di carburante.

L’altra linea di ricerca è stata quella della stabilità dinamica per creare un concetto sempre sicuro. Studiando la dinamica abbiamo anche analizzato le capacità dell’aerodinamica di smorzare i moti e migliorare la tenuta al mare.

Advanced Aerodynamic Vessels Advanced Aerodynamic Vessels

Dopo un anno e mezzo di ricerca, principalmente numerica, abbiamo messo in acqua il nostro prototipo di misura che naviga qui a La Rochelle da circa 3 mesi. Il prototipo ha confermato quasi tutti i nostri risultati e dalla prima uscita ci ha dato veramente  delle belle sensazioni a bordo. Se possibile mi piacerebbe che inoltrasse questa mail all’arch. Harrauer ed all’ing. Levi.

Mi piacerebbe poter mostrare il progetto a loro che probabilmente hanno già immaginato questa barca. Colgo l’occasione per invitarvi a bordo del prototipo per venire a provarlo di persona qui a La Rochelle, mostrarvi le nostre ricerche e i nostri progetti per il futuro.

Dopo aver risposto all’ing. Gianluca Guelfi, complimentandomi per l’idea che ho subito definito come interessante e validissima, ho inoltrato all’arch. Franco Harrauer questa mail con tutto il suo contenuto chiedendogli di esprimere una sua opinione in merito a questo interessantissimo studio, cosi come era desiderio dell.ing. Guelfi.

Di li a pochi giorni la risposta di Franco Harrauer che di seguito si può leggere:

Carissimo Gianluca,

ho ricevuto tramite la cortesia dell’amico Giacomo di AMB, le foto del tuo CORAGGIOSO catamarano sperimentale. Complimenti per il tuo lavoro,  ma nelle foto non si possono vedere elementi necessari per un giudizio. Tuttavia, ritengo comunque molto interessante quello che hai realizzato.

Il piacevole DESIGN presuppone anche uno studio aerodinamico del tunnel e un impegno strutturale nello studio idrodinamico con i due Mercury a tutta potenza da un valore critico che deve essere superato con un ulteriore studio dell’idrodinamica ed incremento della propulsione.

Levi ed il sottoscritto (vecchi piloti) crediamo fermamente nel valore della ricerca e della sperimentazione.

Attualmente lavoro in Brasile per la progettazione di catamarani da lavoro per la Petrobras con propulsione ad eliche semisommerse.

Squid Bone Harrauer
Lo Squid Bone è un trimarano monomotore (1.700 KW) con eliche di superficie e velocità di crociera di 60 Nodi. Questo progetto deriva dai pattugliatori destinati ad un noto paese del Sudamerica. Un progetto in “stand by”, insieme al grande WIG.

Come puoi vedere la nautica non è in crisi, ma sono i cervelli in letargo! CORAGGIO…
Franco Harrauer

Questa la risposta incoraggiante di Franco Harrauer che incitava l’ing. Gianluca Guelfi a continuare nella sperimentazione e realizzazione poi del progetto divenuto esecutivo.

Sono passati oltre due anni da questo ultimo contatto con l’ing. Guelfi e qualche giorno fa ho ricevuto la sua ultima mail in cui mi ha comunicato la consegna della A2V del crewboat A2V-25-CB al committente Peshaud International. In effetti è la realizzazione conseguente al prototipo realizzato alla Rochelle. In questi giorni A2V consegna la sua prima barca commerciale crewboat basata sul sostentamento aerodinamico.

Advanced Aerodynamic Vessels Advanced Aerodynamic Vessels Advanced Aerodynamic Vessels

“Clementine” é il primo esemplare della A2V-25-CB Advanced Aerodynamic Vessels prodotto, un imbarcazione crewboat per il trasporto tecnici disegnata e costruita in Francia per l’armatore Peschaud International, che la metterà in servizio in Gabon. L’imbarcazione ha completato con successo tutti i test a mare ottenendo la classe Bureau Veritas e la validazione della bandiera Francese.

Un importante conferma per l’applicazione della tecnologia A2V di sostentamento aerodinamico applicato alle barche da lavoro.

Advanced Aerodynamic Vessels Advanced Aerodynamic Vessels Advanced Aerodynamic Vessels
Advanced Aerodynamic Vessels Advanced Aerodynamic Vessels Advanced Aerodynamic Vessels
Advanced Aerodynamic Vessels Advanced Aerodynamic Vessels Advanced Aerodynamic Vessels

Clementine raggiunge una velocità di servizio di 40 nodi con solo due motori Scania da 600 CV ciascuno. Veramente interessante il valore del consumo sul miglio percorso che risulta essere più che dimezzato rispetto ad altre  imbarcazioni concorrenti.

Questo risultato consente grandi economie nel consumo di carburante per gli armatori; nello specifico si risparmiano circa 500 000 litri di gasolio in un anno per ogni imbarcazione.

I consumi ridotti notevolmente ed i tempi di trasferimento ridotti, con il confort da business class collocano la A2V in una posizione privilegiata con uno nuovo standard interessante per il trasporto marittimo dei passeggeri.

In contemporanea alle costruzioni in corso, la A2V sta sviluppando nuovi progetti basati sullo stesso concetto. Pertanto continua il lavoro di ricerca e sviluppo sia tramite simulazioni numeriche che attraverso il prototipo in scala reale. Dopo circa tre anni e più di 4000 miglia di navigazione percorse, il concetto di questa unità è risultato essere validissimo in molteplici condizioni meteo marine, raggiungendo la velocità di 60 nodi.

Congratulazioni a tutto lo staff tecnico giovane e coraggioso di questa nuova realtà che sta prendendo il largo ed auguriamo un meritato successo, senza dimenticare quello che i nostri “Autorevoli Maestri – Renato Sonny Levi e Franco Harrauer” ci  hanno insegnato: effettuare tanta sperimentazione e test di collaudo severissimi in cui sperimentare ogni particolare ed ogni nuova soluzione, fino a quando si raggiungono risultati certi.

E’ da qui che si parte per arrivare al successo di un’idea!

AltoMareBlu

 

Nautica e barche d'epoca - Altomareblu - con il Registro Storico Internazionale Carene di Renato “Sonny” Levi

Barca classica Cantiere Soccol 36′– vendesi in Croatia

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Barca classica Cantiere Soccol 36′ – vendesi in Croatia

Ci ha contattato la signora Stephanie dalla Croazia per chiederci informazioni tecniche e storiche della barca che il suo papà possiede da quarant’anni. Un 36 piedi costruito dal Cantiere Soccol di Venezia.

Barca classica Cantiere Soccol 36′

Chi segue Altomareblu è a conoscenza che uno dei fondatori di questo sito, insieme allo scrivente, fu proprio Antonio Soccol, giornalista autorevole del settore nautico offshore e da diporto, sub ecc. dagli anni ’60 fino alla sua prematura scomparsa avvenuta circa sei anni fa. (Antonio Soccol), fu il figlio di Celeste Soccol titolare dei Cantieri Soccol di Venezia.

Il papà di Antonio Soccol morì il 28 agosto 1945 per una commozione celebrale e le redini del Cantiere furono prese dalla mamma di Antonio che lo condusse per molti anni, fino a quando lo cedette a terzi, con l’impegno di mantenere sempre il nome Soccol.

Di questo ne parlai più volte con Antonio diversi anni fa, credo nel 2006. Per cui non posso affermare con certezza questi ricordi. Tuttavia, dovrebbe essere così.

DESCRIZIONE

Barca classica Cantiere Soccol 36'

Soccol 36′

Barca classica Cantiere Soccol 36' Barca classica Cantiere Soccol 36' Barca classica Cantiere Soccol 36' Barca classica Cantiere Soccol 36'
Barca classica Cantiere Soccol 36' Barca classica Cantiere Soccol 36' Barca classica Cantiere Soccol 36' Barca classica Cantiere Soccol 36'

Guardando le foto che ci sono pervenute ed analizzando la costruzione ed il disegno della carena, in opera viva si vede che è stata progettata secondo alcune prerogative che introdusse l’ing. Renato Sonny Levi proprio in quegli anni con A’ Speranziella ed in altre barche da diporto, offshore ecc..: vale a dire carena a V profondo, monoedrica a partire dalla quinta ordinata di calcolo fino allo specchio di poppa, pattini disposti e costruiti con un determinato disegno rispondente a precisi comportamenti necessari per garantire un adeguato assetto in planata e angolo di diedro moderato a prua rispetto a quello di poppa.

Barca classica Cantiere Soccol 36' Barca classica Soccol 36'

L’armatore della presente barca la pone in vendita perché, avendo una età avanzata, non se la sente più di gestirla ed utilizzarla in sicurezza. La carena tutta è costruita con pannelli di compensato di mogano marino, chiglia, ordinate, paramezzale, correnti e bagli per i ponti in mogano massello. Ponte realizzato con fondo in compensato di mogano e copertura in doghe di teak da 5 mm di spessore.

Cantiere Soccol 36' Cantiere Soccol 36' Barca classica Cantiere Soccol 36'

La barca risulta alla vista ben tenuta dati i suoi 58 anni e si notano da vari particolari le attenzioni riservate dall’attuale armatore che l’acquistò quaranta anni fa.

Ottima la dotazione degli impianti elettrici di bordo e della strumentazione di controllo dei motori. I motori DAF turbodiesel da 165 HP cadauno vanno bene per una buona navigazione, anche se quel tipo di carena con potenze maggiori, migliorerebbe la velocità massima, aumentando quella di crociera ed impiegando meno tempo per entrare in planata.

Barca classica Cantiere Soccol 36'

Bello il pozzetto, gli interni ed il posto di comando

Barca classica Cantiere Soccol 36' Barca classica Cantiere Soccol 36' Barca classica Cantiere Soccol 36' Barca classica Cantiere Soccol 36'

Dati di targa

  • Lunghezza: 10,80 m circa 36 piedi
  • Anno di costruzione: 1960
  • Motori: DAF – 2 x 165 HP turbodiesel
  • Trasmissioni: 2 Velvet
  • Trasmissioni: linee d’asse con eliche sommerse
  • Serbatoio carburante: in alluminio
    Sistema di scarico: Nirosta
  • Carena: Planantea V profondo con diedro allo specchio di poppa di circa 20°
  • Ponte: in teak
  • Sistema ricarica:  24 Volt solare
  • Reti elettriche di bordo: corrente continua – 12/24 V –  c.a. monofase – 220 Volt
  • Pozzetto: spazioso con divano e tenda parasole
  • In cabina a dritta: zona quadrato divano ad U – tavolo regolabile in altezza 
  • Vano bagno: separato con WC 
  • Vano cucina: con servizi

PREZZO DI VENDITA – 30.000 €

Per ulteriori notizie contattare: Stephanie – 0049 170 9357511 – è indispensabile parlare in inglese!
Barca visibile in: Croatia – island RAB

NOTE AGGIUNTIVE

  • La barca ha navigato poco la scorsa estate 2017 ed i motori prima di prendere il mare sono stati revisionati correttamente. Ovviamente, prima di andare nuovamente in mare occorrerà proteggere l’opera viva con la nuova antivegetativa  e si dovranno sostituire anche gli anodi di zinco previsti. Piccoli lavori di ordinaria manutenzione eseguibili a basso costo anche dal cantiere in cui si trova attualmente la barca.
  • Nella primavera del 2015, l’opera morta bianca è stata rinnovata con la sabbiatura della vecchia pittura, eseguendo il corretto ciclo di lavorazione necessario.
  • Le foto pubblicate nel presente articolo sono state scattate nel 2014. Tuttavia lo stato attuale è simile a quello che si vede in quelle pubblicate.
  • Il nome della barca è Otherwiese (Altrimenti..)

 

Nautica e barche d'epoca - Altomareblu - con il Registro Storico Internazionale Carene di Renato “Sonny” Levi

Chi lo ha visto? Cant. Sciallino – Moto Catamarano Sport Ficherman di Franco Harrauer

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Chi lo ha visto? Cant. Sciallino – Moto Catamarano Sport Ficherman di Franco Harrauer

Il Cantiere Sciallino nel 1967 costruì un catamarano a motore su disegno dell’architetto Franco Harrauer. Questo progetto segnò l’inizio di cambiamento dei metodi tradizionali di costruzione di questo tipo di barche.

Cant. Sciallino-Moto Catamarano Sport Ficherman

Infatti, era lungo circa 12 metri e fu realizzato con una costruzione a strutture in compensato marino, seguendo nuove tecniche di costruzione e di assemblaggio a quel tempo non ancora utilizzate su barche di serie.

Fu costruito in cinque esemplari.

Barca classica Blue Manta Sciallino, Cat Fisherman di Franco Harrauer

Le ordinate furono progettate e realizzate in lamellare di mogano e tra i due scafi furono costruiti ed assemblati alcuni rinforzi in squadre di acciaio inox. Invece, Il fasciame in compensato marino venne realizzato appositamente in un solo pezzo per tutta la lunghezza della barca, allo scopo di non realizzare giunture che potessero in qualche modo presentare problemi, garantendo una buona rigidità e continuità costruttiva.

Cantiere Sciallino – progetto Franco Harrauer – Catamarano a motore

Questo moto – catamarano garantiva una buona tenuta in mare e spazi a cavallo del tunnel impossibili per una barca tradizionale e nel caso specifico il pozzetto era di ben 15 metri quadrati e sei cabine, di cui quattro con ingresso dal salone posto sul tunnel, ognuna con due letti ed un armadio  abbastanza grande.

Le cabine riservate al personale di bordo avevano accesso dai due boccaporti posti sul ponte sui due scarpone di dritta e sinistra ed avevano un letto per cabina. Al flying bridge molto spazioso era fissata la torre di avvistamento per la pesca sportiva.

Fin qui la descrizione di massima di questa speciale progetto dell’architetto Franco Harrauer di cui parlammo diverse volte, chiedendomi se avessi notizie di un esemplare che era stato venduto in Campania.

Cantiere Sciallino – progetto Franco Harrauer – Catamarano a motore “Stefano III”

Ricordo che a questo suo quesito mi misi subito in moto e dopo un po’ lo scovai. Giaceva in un angolo di un noto cantiere  che si trova nelle vicinanze del porto di Baia (Pozzuoli – Napoli).

Mi rivolsi così a tale cantiere ed un responsabile mi disse che il catamarano era in fase di ristrutturazione, ma tali lavori erano fermi da tempo per vari motivi non specificati. Capii che vi fu qualche problema per l’ammontare del restauro che portò ad un ripensamento da parte dell’armatrice che, se non ricordo male, era una Contessa napoletana.

Successivamente parlai per telefono con questa contessa e ricordo che era molto provata dal fatto che la barca era stata smontata ed i lavori fermati. Per educazione non chiesi nulla. Le chiesi invece, se eventualmente era disposta a venderla e la risposta fu si.

Ricordo mi disse che aveva piacere che la barca continuasse a vivere passando nelle giuste mani…  chiedendomi una cifra contenuta di cui adesso non ricordo bene l’ammontare, visto che sono passati circa venti anni.

Tuttavia, quando mi recai in cantiere per vederla con attenzione, notai che era stata smontata tutta la meccanica, gli astucci, assi, timoni, eliche, interni ecc.. mentre tutta la carena era stata sverniciata integralmente e si presentava in buone condizioni, con qualche lieve criticità superabile senza grossi problemi.

A dire il vero, rimasi contrariato nel vedere che uno scafo in buone condizioni fosse abbandonato alle intemperie senza una copertura che la proteggesse.. Ebbi l’impressione, a ben riflettere, che forse quando la vidi, il cantiere aveva già avviato la demolizione ed il mio interlocutore disse che vantava dei crediti ecc… e stava tentando di venderla per riuscire in un recupero in extremis ecc…

Insomma, per farla breve l’affare svanì. Non sto qui a raccontare cose che non servono, ma voglio solo dire che i cantieri sbagliano o per ignoranza, perché non sanno quello che hanno tra le mani come nel caso specifico, visto che si trattava di una barca di un certo pregio di progetto e storica; oppure sono oberati di spese ecc.. e devono fare il loro business, alla faccia della passione, della storia o di un progetto nuovo ecc. e sono costretti a badare solo ai loro interessi demolendo le barche dei clienti insolventi e cercando di recuperare qualche cosa. Soprattutto liberando il cantiere dallo spazio occupato da una barca che non dava più profitto.

Comprendo che devono pur fare i loro interessi, ma… Lasciamo perdere è un discorso molto lungo che non porta da nessuna parte.

CHI HA VISTO IL MOTO CAT SPORT FICHERMAN DI SCIALLINO?

Cantiere Sciallino progetto Franco Harrauer – Catamarano a motore “Blue Manta”

Concludendo, sappiamo che in Italia furono venduti due dei cinque esemplari in totale costruiti, di cui uno purtroppo sappiamo con certezza che non esiste più. Qualcuno sa o ha visto questo esemplare in giro per i porti o in navigazione lungo le coste Italiane? Se il cat Sciallino è stato avvistato, Vi siamo grati se lo segnalate ad AltoMareBlu. Lo stesso vale per i tre esemplari venduti all’estero, penso in Francia o Corsica, vista la vicinanza dei cantieri Sciallino che a quel tempo si trovavano in quel di Ceriale in provincia di Savona.

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Tiger Shark – progetto F.Harrauer: Chi lo ha visto?

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Tiger Shark – progetto F.Harrauer: Chi lo ha visto?

Del Tiger Shark abbiamo pubblicato un articolo in cui sono riportati riferimenti tecnici che ci furono trasmessi dal suo progettista arch. Franco Harrauer, di cui potete leggere al seguente link:

Tigershark - 99 barche di Franco Harrauer

Tiger Shark progetto Franco Harrauer – barca storica

Dopo la pubblicazione dell’articolo indicato ci ha contattato un nostro lettore affascinato dal Tiger Shark, dicendo che la conosceva da lungo tempo e mi ha chiesto se avevamo indicazioni di dove fosse. Purtroppo, non avendo notizie in merito gli ho dato l’ovvia risposta negativa.
Però mi è sorta automaticamente una domanda spontanea che ho rivolto a questa persona a cui ho chiesto: Come mai Lei si interessa tanto a questo fisherman progettato dall’arch. Franco Harrauer? La risposta è stata la seguente: sono interessato a ritrovare questo barca in quanto la reputo bellissima, con carena efficiente e se la trovassi in vendita ad un prezzo abbordabile  l’acquisterei.. Insomma, un amore indiscutibile tanto che nei successivi contatti avuti con questo nostro lettore mi ha chiesto esplicitamente di dargli una mano nel tentativo di ritrovarle questo fisherman one – off.

Ho così deciso di pubblicare qui su AltoMareBlu la seconda puntata nella rubrica di ricerca barche di cui non se ne sa più nulla e che ho intitolato “Chi l’ha visto” di cui di seguito il link della prima puntata:

Chi lo ha visto? Cant. Sciallino – Moto Catamarano Sport Ficherman di Franco Harrauer

Tiger Shark progetto Franco Harrauer, barca classica e storica

Mi sono anche attivato chiedendo un po’ in giro, ma non sono riuscito a sapere nulla di concreto. Da alcune informazioni generiche e aggiungo, non troppo attendibili, sembrerebbe che la barca in passato abbia navigato lungo le coste della Liguria.. Sarà vero?

Tiger Shark progetto Franco Harrauer, barca classica e storica

Dati di targa TIGER SHARK

  • Progetto Franco Harrauer, barca classica e storica
  • Costruttore: Soc. Aeronautica italiana ing. Ambrosini
  • Lunghezza f.t.: 16,80 m
  • Lungh. al gallgg.: 13,00 m
  • Larghezza max.: 4,60 m
  • Immersione: 0,70 m
  • Dislocamento: 17.000 Kg
  • Posti letto: 7
  • Motorizzazione: 2 x 455 HP Caterpillar
  • Serbatoi carburante: 2660 litri
  • Serbatoi acqua: 1000 litri
  • Materiale costruzione carena: Peraluman 35
  • Carena realizzata in Peralurnan 35
  • Ponte a cavallino rovescio parabolico
  • Puntale minimo di 2 metri nella zona abitabile
  • Altezza di murata a poppa compatibile con le esigenze di pesca
  • Configurazione che evita l’interruzione dei bagli nelle zone di maggior sollecitazionw
  • Struttura a quattro longheroni che sono anche basamento per i motori
  • Trave della chiglia scatolata

Se qualcuno ha visto il Tiger Shark in navigazione oppure ormeggiato in qualche porto, gli saremo grati se ce lo segnalasse. A chi ci fornisce informazioni corrette daremo in omaggio una coppia di autoadesivi di AltomareBlu! 

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Restauro: ex V5572 Guardia di Finanza

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Restauro: ex V5572 Guardia di Finanza

Ex moto vedetta V5572 GdF: UN RESTAURO ECCELLENTE!

Ex moto vedetta V5572 GdF: UN RESTAURO ECCELLENTE

Un nostro lettore Marco Spagnol ci ha comunicato pochi giorni fa di aver acquistato una motovedetta della Guardia di Finanza che giaceva abbandonata da circa dieci anni e di averla restaurata con molta attenzione e scrupolo.

Inoltre, ci ha riferito che era a disposizione per altri appassionati che avessero intrapreso lo stesso suo restauro, al fine di condividere e fornire consigli sul come risolvere varie problematiche che si incontrano nell’esecuzione di un lavoro impegnativo di restauro come questo.

Ovviamente la mail mi ha subito incuriosito ed ho risposto al nostro appassionato lettore con il quale mi sono subito inteso chiedendogli di inviarmi tutte le foto più significative delle varie fasi di restauro di questa ex m/v della gdf, oltre a qualche nota scritta che ne descrivesse le varie fasi di lavorazione.

Devo dire che sono rimasto positivamente impressionato per il lavoro svolto con passione, tanta cura e precisione, tanto che ho deciso di pubblicarlo illustrando il tutto di seguito con la documentazione che Marco ci ha postato.

LE CONDIZIONI DELLA BARCA AL MOMENTO DELL’ACQUISTO

Al momento del recupero l’imbarcazione si trovava in totale stato di abbandono. Era stata per dieci anni in un cantiere e la maggior parte dei componenti, tra tra cui i motori, tutta la parte elettronica e idraulica di comando degli idrogetti era stata cannibalizzata.

Dalle foto si può vedere il vano idrogetti a poppa, con circa un metro di acqua, che è stata poi tolta.

Ex moto vedetta V5572 GdF: UN RESTAURO ECCELLENTE Ex moto vedetta V5572 GdF: UN RESTAURO ECCELLENTE Ex moto vedetta V5572 GdF: UN RESTAURO ECCELLENTE Ex moto vedetta V5572 GdF
Ex moto vedetta V5572 GdF Ex moto vedetta V5572 GdF: UN RESTAURO ECCELLENTE Ex moto vedetta V5572 GdF: UN RESTAURO ECCELLENTE Ex moto vedetta V5572 GdF

DATI DI TARGA

  • Anno di costruzione: 1981
  • Materiale di costruzione: Vetroresina
  • Lunghezza f.t.: 12,05 mt
  •  Larghezza: 3,85 m
  • Stazza lorda: ton. 7,81
  • Tipo di navigazione: S. L. (senza limiti)
  • Motori: Fiat – Aifo – 2 x 8361 SRM diesel a 4 tempi
  • Potenza massima d’esercizio: 2 x 270 CV in extra potenza a 2600 giri/max
  • Velocità massima: 34 nodi

MOTORI

Al momento dell’acquisto l’unità era sprovvista dei motori che Marco è riuscito a trovare, acquistandone due esemplari identici agli originali ad un prezzo irrisorio. I motori sono una coppia di Aifo 8361 SRM da 270 hp cadauno a max. 2600 giri/min. Dei veri muli da lavoro inarrestabili!

Motore Ex moto vedetta V5572 GdF Motore Ex moto vedetta V5572 GdF Motore Ex moto vedetta V5572 GdF

LAVORI ESEGUITI

  • Scafo e coperta sono stati riverniciati con prodotti poliuretanici con la stessa livrea originale
  • Rifatto tutto l’antisdrucciolo sulla coperta come l‘originale con il medesimo prodotto della 3M grigio scuro
  • Cambiate tutte le guarnizioni degli oblò, boccaporti e porte a tenuta stagna
  • I pulpiti, plancetta, scalette sono stati rimossi, puliti, lucidate e rimontati a regola d’arte
  • L’alberino delle luci è stato smontato e risistemato
  • L’ impianto elettrico e stato totalmente rivisitato e ricostruito nelle parti danneggiate o mancanti
  • Ricostruiti quadri elettrici e strumentazione controllo motori
  • Ricostruito controllo idraulico degli idrogetti Castoldi
  • Revisionato i flaps con tutte le relative spie interne
  • Nuove pompe di sentina, autoclave, batterie e carica batterie

Ex moto vedetta V5572 GdF

STRUMENTI DI NAVIGAZIONE

  • Per l’elettronica di navigazione completamente assente, utilizzato un radar della JRC serie 2300 da 6kw, recuperato da Marco  da sopra una vecchia imbarcazione e ricondizionato, al posto del vecchio GEM
  • Istallato un plotter cartografico: Garmin gps map serie 922 con antenna gps esterna
  • Istallato il secondo gps: Garmin gps map 521 S per il navigatore con modulo ecoscandaglio
  • Istallato apparato VHF: Simrad RS 50 con ricevitore Ais
  • Istallato secondo apparato VHF:  Icom di riserva
  • Istallate due antenne VHF nuove

SEZIONE IDRAULICA DI BORDO

Per l’idraulica di bordo sono state cambiate tutte le seguenti parti:

  • Prese a mare passa scafi: tutte
  • Valvole a saracinesca: tutte
  • Tubazioni sentine: tutte
  • Tubazioni acqua potabile: tutte

SERBATOI GASOLIO

Ex moto vedetta V5572 GdF

  • I serbatoi gasolio sono stati sbarcati e ripuliti all’interno di tutta la morchia. Quindi posti sotto pressione per verificare eventuali perdite che fortunatamente non c’erano e riverniciati.
  • Tutti i raccordi delle tubazioni di gasolio sono stati sostituiti
  • Montati nuovi prefiltri gasolio Racor con separazione dall’acqua e nuove elettrovalvole
  • È stato istallato un bruciatore a gasolio della Webasto da 5kw per riscaldare le cabine
  • Gli idrogetti della ditta Castoldi – modello 06 –  sono stati controllati, sostituito tutte le tenute, cambiato olio, filtri idraulici e le tubazione ad altra pressione
  • I giunti cardanici sono stati sbarcati, fatti bilanciare e riverniciare
  • I vano idrogetti è stato pulito a fondo, quindi riverniciato totalmente con vernice per sentine Sentiflex grigio
  • Il vano motori è stato riverniciato con un prodotto epossidico Ceramite
  • Prima dell’imbarco dei serbatoi e dei motori è stata rifatta tutta la insonorizzante, cambiando tutti i supporti anti vibranti.
  • Dopo aver installato i motori nella loro corretta posizione, sono stati allineati con gli idrogetti e accoppiati tramite cardano su una flangia applicata direttamente sul volano del motore al posto dell’inveritore

MOTORIMoto vedetta V5572 GdF

  • I motori sono stati controllati e la compressione dei pistoni è risultata molto buona. Pertanto, non è stato necessario rimuovere le testate.
  • Revisionati gli iniettori e le relative pompe, turbine con la sostituzione di: tutti i paraolio, tutte le guarnizioni degli scambiatori, i termostati, le cinghie ed i filtri olio e gasolio
  • Puliti gli scambiatori e gli intercooler
  • Revisionato l’impianto antincendio a polvere di tipo fisso
  • Sostituiti i pavimenti interni in plancia di comando
  • Rifatta l’insonorizzazione del soffitto
  • Riverniciata di blu tutta la cabina
  • Rivestiti a nuovo i sedil
  • Revisionati i tergicristalli
  • Tutti la strumentazione di controllo dei motori è stata sostituita ex novo
  • Nuova pompa e pistone idraulici della timoneria servo assistita con relativa ruota di governo nuova
  • Istallato nel locale cucina un nuovo frigo, lavello
  • Impianto gas e relative valvole di sicurezza totalmente nuovo
  • Costruito un mobile, nel locale adiacente la sala macchina, con banco da lavoro per contenere i ricambi e materiale vario per le riparazioni

 ALTRO

  • Riverniciati completamente i vani cuccette, completate con nuovi materassi per uso specifico
  • Riverniciato totalmente il vano bagno e istallato un nuovo wc
  • Il pozzetto di prua è stato riverniciato totalmente ed alloggiato tutto il materiale marinaresco occorrente

RISULTATO FINALE

Moto vedetta V5572 GdF Moto vedetta V5572 GdF Moto vedetta V5572 GdF
Moto vedetta V5572 GdF Moto vedetta V5572 GdF Moto vedetta V5572 GdF
Moto vedetta V5572 GdF

CONCLUSIONI

Moto vedetta V5572 GdF

L’autore di questo restauro, Marco Spagnol, ci ha riferito che è stato aiutato notevolmente da Antonio, un bravissimo ed esperto ex motorista della GdF che ha navigato per tanti anni su una vedetta come la sua e lo ha aiutato nella revisione dei jet, lavoro davvero complesso ed istruito anche nel saperla condurre, cosa non facile.

Insomma, Antonio, ex motorista della gdf, ha dato un aiuto totale rilevante e Marco approfitta di questa pubblicazione per ringraziarlo pubblicamente, avendo dimostrato di essere un vero maestro di queste barche, vista anche la passione con cui ha lavorato.

L’imbarcazione si trova in Friuli vicino Trieste. Marco e Antonio dopo averla  provata in mare, l’hanno mostrata ad un Comandante della GdF che si è complimentato per il bel restauro eseguito aggiungendo testualmente: quanti ricordi su questa unità… avendo navigato molto su di un modello simile, aggiungendo: barche così oggi non le costruiscono più!

I complimenti di AltoMareBlu all’autore di questo bel restauro!!

 

Nautica e barche d'epoca - Altomareblu - con il Registro Storico Internazionale Carene di Renato “Sonny” Levi

Budda – Gagliotta: barca storica in vendita

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Budda costruita dal Cantiere Gagliotta di Baia

Gli appassionati di barche storiche più avanti negli anni ricorderanno delle barche progettate e costruite verso la fine degli anni ’60 – ’70,  si ricorderanno sicuramente della serie Budda ed offshore del bravissimo progettista e costruttore napoletano Salvatore Gagliotta, prodotte nel suo cantiere storico che si trovava nel porto di Baia – Pozzuoli (Napoli).

Sembra incredibile, ma qualche giorno fa mi ha telefonato un signore che vive nel nord Italia da molti anni, dicendomi che possedeva da molti anni una barca dal nome Budda costruita dal Cantiere Gagliotta di Baia. Ho fatto un salto dalla sedia appena ho sentito questa notizia, poiché si tratta di un esemplare ormai raro e forse l’ultimo di questa serie rimasto in vita.

Budda costruita dal Cantiere Gagliotta di Baia Budda costruita dal Cantiere Gagliotta di Baia

Appena ricevute le foto della barca che potete vedere di seguito, ho potuto appurare che si tratta di una barca da diporto con la carena derivata dal noto Budda Blitz, imbarcazione da corsa… Quindi oltre a porre in vendita questa barca, si tratta di un ritrovamento storico di questa storica ed interessantissima carena Gagliotta che è un Semi cabinato  modello Budda, costruito tra la fine degli anni ’60 ed i primi anni ’70 in varie versioni, portate anche agli onori delle cronache dallo stesso costruttore Salvatore Gagliotta come pilota.

Budda - Gagliotta: barca storica in vendita Budda - Gagliotta: barca storica in vendita

Barca classica da collezione per amatori esperti, bisognosa di essere riportata agli antichi splendori dopo un “sonno” in un cantiere di circa 20 anni.

DATI DI TARGA

  • Lunghezza f.t.: 6.80 m
  • Larghezza max.: 2.24 m
  • Anno di costruzione: 19 72
  • Cantiere costruttore: Gagliotta – Baia
  • Materiale di costruzione: legno
  • Puntale: 1,25 m
  • Stazza lorda: 4,54 t
  • Motori: Volvo Penta  2 x 105 CV  a 5.10 g/min. – e.f.b. (entro fuoribordo benzina)
  • anno costruz.: 1969
  • Cilindri: 4
  • Peso: 210 Kg. x 2
  • Visibile: Lago d’Iseo

PREZZO

  • 35.000 Euro

PER CONTATTI

Gennaro: cell. 331 10 86 070

NOTE

Barca acquistata nel 1985 dal Cantiere Gagliotta di Baia – Pozzuoli(NA)

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Rudy Canav – Rodriquez Sarafen III – barca classica in vendita a Salerno

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Rudy Canav - Rodriquez Sarafen III - barca classica in vendita a Salerno

Rudy Canav - Rodriquez Sarafen III - barca classica in vendita a SalernoDel Rudy Sarafen III abbiamo pubblicato su AMB la sua storia in due articoli di cui ai seguenti link:

DATI DI TARGA

  • Lungh. f.t.: 9,80 m
  • Largh. max: 3,24 m
  • Peso: 6,6 tonn.
  • Motori: Perkins diesel – 2 x 190 CV a 2.600 giri – Potenza totale 380 CV
  • Peso motori: 677 Kg cadauno – peso totale motori 1354 Kg
  • Numero massimo persone trasportabili incluso comandante: Otto
  • La barca è cancellata dai Registri R.I.D.
  • Natante: navigazione consentita entro le 12 Miglia dalla costa
  • Dotazioni obbligatorie: entro le 12 M dalla costa

STORIA E DESCRIZIONE DEL RUDY SARAFEN III

Questa barca fu costruita nel 1971 dal Cantiere Navaltecnica – Canav di Anzio che nel 1968 passò sotto il controllo del Cantiere Rodriquez di Messina.

La prima armatrice l’ha tenuta per dieci anni per poi cederla ad una nuova armatrice napoletana che l’ha usata e mantenuta in buone condizioni di esercizio per ventisei anni. Poi nel 2006 la stessa, avendo ormai sommato molte primavere, decise di porla in vendita in quanto riteneva che non avendo più l’età giusta per gestirla correttamente e che era giunto il momento di cederla.

Fu così che nel 2006 questa barca passò  di mano ed il nuovo armatore, visti i 36 anni di vita, decise di sottoporla ad un restauro generale che comportò molti interventi di carpenteria ai ponti che furono interamente rifatti, in quanto usurati nel corso degli anni e con diverse perdite dovute a piccole marcescenze che si erano diffuse nel tempo.

Rudy Canav - Rodriquez Sarafen III - barca classica in vendita a Salerno Rudy Canav - Rodriquez Sarafen III - barca classica in vendita a Salerno Rudy Canav - Rodriquez Sarafen III - barca classica in vendita a Salerno Rudy Canav - Rodriquez Sarafen III - barca classica in vendita a Salerno

I lavori di restauro sono stati eseguiti presso il Cantiere Union Mare di Salerno il cui titolare, mastro d’ascia Luca Bassanini, un tecnico di notevole esperienza delle barche in legno ed in particolare di quelle in lamellare, ha eseguito tutti i lavori di carpenteria ecc.. che possono essere visionati nel secondo link dell’articolo che riepiloga tutte le fasi di restauro.

Anche l’impianto elettrico, ormai obsoleto e non sicuro è stato interamente rifatto con l’utilizzo di un nuovo quadro elettrico generale, impianto di ricarica, oltre ad una linea di terra, utilissima contro la corrosione delle parti metalliche che sono a contatto con l’acqua di mare e quindi soggette alle correnti elettro galvaniche che provocano il fastidioso fenomeno della corrosione che crea danni di non poco conto.

Rudy Canav - Rodriquez Sarafen III - barca classica in vendita a Salerno Rudy Canav - Rodriquez Sarafen III - barca classica in vendita a Salerno

Infine, la parte meccanica è stata curata da un altro tecnico del settore motoristico navale, Corrado Molea, che vanta una esperienza notevole di tanti anni di servizio come titolare di officine di assistenza tecnica ufficiale di vari marchi di motori nazionali ed internazionali.

Insomma, questa barca è stata fortunata e complessivamente ha avuto tre armatori che si sono presi cura correttamente delle sue condizioni ed in particolare l’ultimo, sig. Enzo, che l’ha riportata al suo iniziale splendore, anzi ancora meglio e le foto pubblicate dicono molto più delle mie parole.

Rudy Canav - Rodriquez Sarafen III - barca classica in vendita a Salerno Rudy Canav - Rodriquez Sarafen III - barca classica in vendita a Salerno Rudy Canav - Rodriquez Sarafen III - barca classica in vendita a Salerno Rudy Canav - Rodriquez Sarafen III - barca classica in vendita a Salerno

Una precisazione è d’obbligo perché le barche in legno richiedono la cura oltre di armatori attenti e competenti, soprattutto di professionisti seri e validi del settore, in grado di eseguire tutti i lavori necessari per garantire lunga vita a queste barche in legno molto particolari e che ormai appartengono alla storia di una cantieristica che ormai e sparita, in quanto specializzata nella costruzione di carene in lamellare di mogano o altre essenze, poste in essere su di una carena come sagoma ed a liste di legno incrociate ed incollate a suo tempo con colla resorcinica, detta anche colla rossa.

Oggi con la più efficiente e stabile resina epossidica, che a differenza della precedente non si polverizza nel tempo ed essendo un polimero a cellula chiusa garantisce incollaggi molto tenaci e capaci di garantire una rigidità strutturale nelle carene ed in tutti i cicli di lavorazione come incollaggi ed anche laminazioni esterne delle carene, oppure anche di rinforzo di parti esterne di carena come le giunture a cui vanno aggiunti fazzoletti di biassiale in fibra di vetro di varie grammature che garantiscono un mantenimento eccellente della continuità meccanica della struttura.

Rudy Canav - Rodriquez Sarafen III - barca classica in vendita a Salerno

L’attuale armatore dopo anni di uso con grande soddisfazione, avendo acquistato un’altra barca più grande e comoda per le sue esigenze, a malincuore ha deciso di cederla, pur avendo riflettuto molto e tentare di tenersela, non potendo usare due barche contemporaneamente… con costi passivi per mantenerla sempre in perfetta efficienza, ma inutili visto il non utilizzo, per logica deduzione ed economie che dati i tempi non guastano mai, ha deciso di venderla ad un nuovo armatore…

Per informazioni: Luca Bassanini titolare  del Cantiere Union Mare di Salerno che segue questa barca dal 2006: cell.: 329 537 5300

Prezzo di vendita: 75.000 €

 

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Speranza – Levi: Cantiere Canav – Navaltecnica di Anzio

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Speranza 65′ di serie da diporto. Ne sono state ricavate anche efficientissime ed apprezzate versioni militari per la Guardia di Finanza della serie G.L.

Motovedetta G.L.104 Guardia di Finanza Italiana

AltoMareBlu ha descritto in molti articoli la gran parte delle barche progettate dall’ing. Renato “Sonny” Levi, tutte divenute famosissime per le loro peculiarità tecniche di progetto e di realizzazione che hanno conferito alle stesse una vita lunghissima, se ovviamente ben curate, come testimoniano tutte quelle che sono attualmente in vita ed in condizioni eccellenti come G.50, Speranzella Fujiyama, Delta 28, Partenocraft Synthesis Pelleas in vari esemplari, Delta 33, Drago Italcraft, Delta Levi 38, Triana Levi, Navaltecnica Speranza Sic Sic, Mini Drago Italcraft Grisù in vari esemplari, Canav Settimo Velo Isabella in vari esemplari, Trident Marine in vari esemplari, Triana tropica Bullit in vari esemplari, la mitica Speranza Mia con cui l’ing. Levi approdò direttamente dall’India in Italia e più precisamente da Anzio e dopo averla venduta ne utilizzò il suo ricavato per partecipare al pacchetto azionario della società Navaltecnica di Anzio presieduta dal Comandante Attilio Petroni e dall’atro socio avv. Vincenzo Balestrieri, iniziando quelle che fu una carriera di progettista di barche unica al mondo, per tutti i successi conseguiti e che sono stati qui ampiamente descritti su AltoMareBlu.

Con la nostra immensa umiltà, passione e soddisfazione gli abbiamo dedicato in larga parte questo sito che vuole onorare il ricordo, non solo di un grande ed innovativo progettista di barche molto speciale, ma una persona straordinaria che recentemente scomparsa che ci manca molto, che abbiamo ed avremo sempre presente nelle nostre menti e nei nostri cuori per le sue grandi doti personali di uomo di grande cultura, di gentilezza, umanità, umiltà e signorilità.

Insomma, quello che veramente si può definire essere stato una “grande persona”, al punto tale che mancano le parole per poterlo descrivere correttamente.

Vi sono ancora in vita e perfettamente mantenute dai loro armatori ex motovedette della Guardia Costiera come Super Speranza, Delta 24, Delta Hidalgo, Alfa Marine Bronte, Sonny Vega 318 in vari esemplari, Corsair Classic Cantiere Souter in vari esemplari, Stain F.C. 155 Bango, Tiger 38 Cantiere Delta, Zarcos GT, Corsara Cantiere Delta, Delta 46, Bill Bull Cantiere Delta, L 21 Cantiere Colombo, Surfury Cantiere Souter Cowes, Virgin Atlantic Challenger Cantiere Broke (GB), Hydrosonic Special 32 Cantiere Partenocraft, Ultima Dea Cantiere canav Anzio, Speranza Speedy Gonzales Cantiere Canav Anzio, Speranza Sicc Sicc. Cantiere Canav Anzio… e tante altre ancora che non è possibile citare perchè sono veramente tante.

Tuttavia, di tutte queste barche abbiamo anche pubblicato una serie di articoli in cui erano indicati i “Dati di Targa”, i cantieri costruttori ecc.. dimenticandoci di fare lo stesso lavoro per il modello “Speranza” che fu costruito in Italia dalla Canav – Navaltecnica di Anzio.

Speranza Speedy Gonzales – Canav – Navaltecnica di Anzio

Lo stesso “Sonny” Levi mi riferì che ne furono costruiti molti esemplari in vari cantieri nel mondo sia per uso diporto che per uso militare.

In Italia, dalla Canav di Anzio,  ne furono costruiti undici esemplari per la Guardia di Finanza serie G.L. di cui sono disponibili anche i disegni originali in due tavole, in vista sezione laterale ed in pianta, molto belli che possono essere acquistati, per chi lo desiderasse, presso l’Associazione Navimodellisti Bolognesi ANB sul loro sito on-line.

Questa mancanza di notizie della Speranza ce l’ha fatta notare un nostro affezionato ed attentissimo lettore inglese di AltoMareBlu, Oliver Keuth, al quale ho risposto sulla nostra pagina Altomareblu di facebook, dicendogli che avrei dedicato un articolo alla Speranza… ed eccolo puntualmente pubblicato. Mi dispiace per le poche immagini a disposizione.

Tuttavia, cercheremo di trovarne altre che pubblicheremo appena possibile.

DATI DI TARGA

  • Cantiere costruttore: Canav – Navaltecnica di Anzio
  • Esemplari da diporto costruiti in Italia dal 1962 al 1966: Tre
  • Esemplari costruiti per la Guardia di Finanza Italiana dal 1964 al 1965: G.L.65 –  66 –  96 – 97 – 98 – 99 – 100 – 101 – 102 – 103 – 104 – 108
  • Lunghezza f.t.: 10,97 m
  • Larghezza f.f.: 3,81 m
  • Motorizzazioni: Cummins 2 x 370 HP  diesel – Potenza totale 740 HP 
    Volvo Penta 2 x 306 HP – HP totali: 612
    B.P.M. 2 x 400 HP a benzina – HP totali: 800
  • Angolo diedro specchio di poppa: 22°
  • Velocità massima: 30 – 35 nodi secondo motorizzazioni

Speranza Sic Sic – Canav – Navaltecnica di Anzio

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